La ripresa dell’Eurozona traina ad aprile i mercati: IREX +1%
Le pure renewable italiane continuano ad investire in nuova capacità soprattutto all’estero, mentre in Italia puntano in particolare allo sviluppo di nuovi business
di Alessandro Marangoni*
I principali listini europei ad aprile hanno registrato buone performance, in particolare nella seconda metà del mese. Gli indici del Vecchio Continente hanno però sofferto nelle prime due settimane da un lato a causa della decisione del Governo britannico di anticipare il voto e dall’altro per le attese sull’esito delle elezioni francesi.
L’incertezza dei mercati finanziari si è poi trasformata in ottimismo, grazie anche ai dati macroeconomici incoraggianti dell’Eurostat (PIL Area Euro +7% sul 2010 ed inflazione ad aprile +1,9%) che testimoniano il rafforzamento della ripresa economica nel continente. DAX, CAC ed IBEX hanno dunque segnato rispettivamente +1%, +3% e +2% ad aprile. Buone performance anche per i listini italiani, nonostante gli indicatori economici nel nostro Paese siano ancora al di sotto della media europea. Anche in Italia, tuttavia, si intravedono timidi segnali di ripresa, con il clima di fiducia delle imprese tornato ai massimi dal 2007. Il FTSE All Share, quindi, è cresciuto del 2% nell’ultimo mese.
In controtendenza il comparto energetico: l’indice FTSE Oil & Gas ha infatti registrato un calo del 6% ad aprile. Sul listino dei grandi player energetici è pesato il calo del prezzo del petrolio, con Brent e WTI scesi entrambi del 3% da fine marzo, assestandosi rispettivamente a quota 51,8 $/bbl e 49,4 $/bbl a fine mese. Il taglio della produzione da 1,8 milioni di barili al giorno previsto nei primi sei mesi del 2017, infatti, si sta rivelando meno efficace del previsto ed alcuni membri dell’OPEC (in primis i sauditi) hanno già avviato una discussione per prorogarne la durata.
Prosegue il buon momento dell’IREX Index che, dopo la brillante performance di marzo (+5%), mette a segno un +1% anche ad aprile, trainato dall’andamento positivo generalizzato dei mercati finanziari. Tra il listino che monitora le small mid-cap pure renewable quotate su Borse Italiana, PLT Energia ha segnato il risultato migliore (+5,2%). La società cesenate ha infatti messo in esercizio un impianto eolico da 22,55 MW in provincia di Catanzaro. Energy Lab, invece, è il fanalino di coda (-7%), a causa del peggioramento dei conti nel 2016. Tra le altre società dell’IREX, Falck Renewables ha messo in esercizio un parco eolico da 36 MW in Scozia, portando la capacità installata del gruppo nel Regno Unito a 413 MW.
Le pure renewable italiane, dunque, continuano ad investire in nuova capacità soprattutto all’estero, mentre in Italia puntano in particolare allo sviluppo di nuovi business, come l’efficienza energetica. È il caso di Ternienergia – tra le prime a puntare su questo comparto – che ha sottoscritto un contratto da 4,3 milioni di euro con Copernico S.r.l., un acceleratore di imprese, per l’efficientamento della sede torinese dell’azienda.
Questo trend è coerente con quanto emerso nell’ultimo Irex Annual Report, che stima 7,2 miliardi di investimenti italiani nelle rinnovabili, dei quali ben 4,6 all’estero, pari al 72% del totale in termini di potenza.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex