Climate-KIC Greenhouse 2018, scelte le sei idee #ClimateFriendly da coltivare
Dal recupero dei metalli e del silicio alla commercializzazione della farina di patata fino alle tecnologie “wearable”: ecco le idee chiamate a percorrere le prime fasi di una startup, dall’ideazione all’incubazione
Sono sei le idee selezionate nell’ambito del Programma Climate-KIC GreenHouse 2018 - al quale partecipano anche Aster, Trentino Sviluppo e Hub Innovazione Trentino -, il più importante pre-incubatore di idee innovative #ClimateFriendly per studenti e professionisti che vogliano intraprendere la strada imprenditoriale. I progetti e i team selezionati saranno “coltivati” da coach, esperti e consulenti e riceveranno un grant di 2.500€.
Il Programma GreenHouse aiuta a percorrere le prime fasi di una startup, dall’ideazione all’incubazione: individua il potenziale innovativo di un’idea; aiuta a costruire modelli di business sostenibili; testa la commerciabilità di un prodotto/servizio; valuta il lancio sul mercato. Dal 2011 ad oggi, 150 sono stati i team “pre-incubati” con oltre 500 partecipanti,
Grazie ai suoi partner Aster, Trentino Sviluppo e Hub Innovazione Trentino, Climate-KIC supporta i primi passi delle startup fornendo servizi consulenziali (professional business coaching, business development, financial planning, pitching), un grant di 2.500€, uno spazio di lavoro attrezzato, la possibilità di entrare in contatto con la più importante community internazionale sui cambiamenti climatici.
Domani (26 luglio) i team saranno impegnati in un workshop dedicato dal titolo “Customer Problem Solution, Value Proposition and Market analysis” presso il CNR di Bologna.
Ecco i sei progetti selezionati:
Green solution for metal recovery from waste of electrical and electronic equipment, di Mahsa Baniasadi e Vahid Kouhdaragh: i due svilupperanno il recupero dei metalli dai RAEE con una particolare tecnica detta “biolisciviazione della bioidrometallurgia”, che usa acidi prodotti da microrganismi per la solubilizzazione dei metalli dai rifiuti solidi;
BackBO, di Pietro Ceciarini e Marta Carboni, che hanno già vinto il Rock Hackathon 2018 organizzato da Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, in collaborazione con Fondazione Innovazione Urbana - Urban Center Bologna e Ecopreneurs for the Climate - Global. Pietro e Marta, che sono ancora studenti universitari, vogliono implementare un circolo virtuoso tra commercianti e cittadini nel centro di Bologna (in particolare nella zona universitaria) per ridurre il numero di rifiuti, specialmente le bottiglie, ottimizzando il riciclo;
PlayCycle, di Eva Fazio e Tommaso Cerqua, che vogliono sviluppare un dispositivo a basso costo, facile da utilizzare e di piccole dimensioni, da applicare alle stampanti 3-d per riciclare la plastica e usarla per nuovi stampati;
Farinha de batata, di Maria De Mendonca De Jesus, Antonio Volta e Amanda Lima Barbosa, che vogliono portare sul mercato la farina di patate. Il 5% circa delle patate sono lasciate nei campi perchè “fuori misura”: sviluppando la farina, invece, questi ortaggi possono essere conservati senza additivi e senza spese di stoccaggio e possono diventare fonte di guadagno per produttori e trasformatori;
Viridis, un progetto che mira a riutilizzare il biossido di carbonio dalle emissioni industriali e civili, seguendo un percorso sostenibile, al fine di sintetizzare un prodotto commercializzabile; Spike, che ambisce a commercializzare tecnologie per la raccolta di energia, miniaturizzate, intelligenti e adatte a essere integrate con i sistemi per tecnologie “wearable” e quelle legate all’Internet of Things (IoT).