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Fondi garantiti per la bioraffineria italiana in North Carolina

where Raleigh (Usa) when Lun, 03/09/2012 who redazione

La biochimica di Chemtex (Mossi&Ghisolfi) piace agli americani. Lo stabilimento di Sampson County permetterà la conversione di 600mila tonnellate di prodotti vegetali da erbe non alimentari che consentiranno la produzione di 76 milioni di litri di etanolo all’anno

Nuovo riconoscimento internazionale per la biochimica italiana in America. Il gruppo Mossi&Ghisolfi, attraverso la controllata Chemtex, ha ricevuto da parte del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) la garanzia sul prestito che consentirà la costruzione di una raffineria di etanolo cellulosico in North Carolina. Lo riferisce la newsletter dell’Ice “Ambiente Americhe”.
L’Usda ha avallato l’operazione di prestito da 99 milioni di dollari all’80%. Lo stabilimento di Sampson County permetterà la conversione di 600mila tonnellate di prodotti vegetali da erbe non alimentari che consentiranno la produzione di 20 milioni di galloni (76 milioni di litri) di etanolo all’anno. Chemtex utilizzerà Proesa, la tecnologia di Beta Renewables scelta anche per l’impianto italiano di Crescentino (Vercelli) nell’area “ex Teksid” che verrà inaugurato nei prossimi mesi.
Il presidente Barack Obama sta promuovendo da tempo un più ampio uso di fonti energetiche rinnovabili, compresi i biocarburanti, come parte di uno sforzo per rendere più indipendenti gli Stati Uniti dal punto di vista energetico. Il dipartimento ha già finanziato altre otto raffinerie che trasformano rifiuti agricoli e urbani, legno e alghe in combustibile. “Siamo concentrati sulla produzione di energia rinnovabile da una vasta gamma di fonti vegetali non alimentari”, conferma il segretario all’Agricoltura, Tom Vilsack.
Chemtex, con sede a Wilmington, nel North Carolina, ha già ricevuto 3,9 milioni di dollari dalla Usda nel mese di giugno per estendere a più di 4mila ettari le coltivazioni di biofuel.
Chemtex è il ramo di ingegneria e ricerca e sviluppo del gruppo Mossi&Ghisolfi. Acquisita da Mitsubishi nel 2004, impiega circa 1.200 tra ingegneri e ricercatori.