Glass to Power si quota alla borsa di Parigi, tramite Crowdlisting
Il CEO Emilio Sassone Corsi: “l’approdo in borsa, grazie al Crowdlisting, ci consente di superare la fase di startup, con l’obiettivo di portare in Italia e nel mondo la nostra tecnologia”
La società delle ‘vetrate fotovoltaiche’ Glass to Power arriva in Borsa, su Euronext Parigi, con una capitalizzazione di 25.38 milioni di euro. Il tutto tramite un’operazione di Crowdlisting®, quindi senza una IPO vera e propria. La società, nella campagna di crowdfunding propedeutica alla quotazione, aveva raccolto oltre 2 milioni (con circa 500 investitori) a una valutazione di 22.8 milioni di euro. Glass to Power è stata la seconda società ad intraprendere un Crowdlisting ed è la terza che lo porta a termine in maniera positiva (preceduta da Cesynt Online Solutions, a fine 2020, e da 4AIM, nel giugno 2021). Il cuore della tecnologia di Glass to Power sono le sue nanoparticelle, che hanno la speciale caratteristica di deviare la traiettoria della luce solare e, tramite una procedura brevettata, convertirla in corrente elettrica.
Cos’è un Crowdlisting
Si tratta di un marchio registrato di proprietà dalla società Opstart, che dà la possibilità di replicare i risultati delle IPO tradizionali, ma limitandone i costi e semplificando le procedure. In un Crowdlisting, in primis vengono infatti raccolti i capitali, tramite equity crowdfunding, per poi passare direttamente al Direct Listing, su una Borsa europea.
Le parole di Sassone e Arioldi
“Chi ha investito nel crowdfunding vede concretizzarsi il piano di crescita della società, grazie alla quotazione, a meno di un anno dall'investimento. Oltre al significativo aumento del valore della società, ora stiamo lavorando al progressivo aumento dei ricavi” ci dice Emilio Sassone Corsi, CEO di Glass to power. “Per la terza volta, una società che prende parte al percorso di Crowdlisting si quota su un listino europeo. Tutto ciò per noi è motivo d’orgoglio: speriamo di avere aperto le porte della borsa a molte PMI italiane” dice invece Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart.