Italia la migliore in Europa sulla certificazione Raee
Il 30% degli impianti con certificazione Raee d’Europa sono in Italia
L'Italia guida la certificazione europea degli impianti che trattano i rifiuti elettronici (Raee). Ecodom, Ecolight, Erp Italia, RAEcycle e Remedia, cinque consorzi che gestiscono complessivamente oltre l'80% dei Raee prodotti in Italia, hanno aderito al progetto Weeelabex per la creazione di regole e standard omogenei in tutta Europa nella gestione e trattamento dei rifiuti elettronici.
Weeelabex è un progetto con il duplice obiettivo di mettere a punto nuovi standard di qualità per il trattamento dei Raee e di individuare e realizzare una modalità uniforme e strutturata di verifica del rispetto di questi standard in tutti i Paesi europei. Il progetto è stato ideato dal Weee forum in collaborazione con i principali stakeholder della filiera Raee ed è co-finanziato dalla Ue nell'ambito del programma Life+, e in Italia è sostenuto dai consorzi Ecodom, Ecolight, ERP Italia, RAEcycle e Remedia.
Il processo di audit, che in Italia ha mosso i primi passi nell'aprile dello scorso anno attraverso l'avvio dell'iter presso l'organismo internazionale no-profit Weeelabex organization, ha portato il nostro Paese ad essere la nazione europea con il maggior numero di impianti accreditati Weeelabex.
Gli audit italiani svolti tra la seconda metà del 2014 e l'inizio del 2015 hanno interessato prevalentemente i flussi di trattamento dei Raee pericolosi, ovvero i rifiuti elettronici appartenenti ai raggruppamenti R1 (frigoriferi e congelatori) ed R3 (televisori e monitor), raggiungendo un totale di 31 flussi. Per quanto riguarda il trattamento di R2 (lavatrici, lavastoviglie, forni) ed R4 (piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo), sono stati 15 i flussi considerati.
Il progetto si è rivelato finora positivo: gli impianti coinvolti hanno raccolto in modo costruttivo la sfida posta dal Weeelabex attraverso i consorzi Raee. Secondo gli auditor, sono stati innalzati gli standard di trattamento e si sta procedendo verso una maggiore uniformità delle condizioni operative e una sempre maggiore consapevolezza e garanzia di eccellenza lungo tutta la filiera.
Nel corso del 2015 si chiuderanno i processi ancora aperti e verranno effettuati ulteriori audit, e saranno coinvolti nuovi impianti. L'obiettivo dei cinque consorzi italiani è quello di arrivare a creare un network di certificazione in tutta Europa.