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Il potenziale estrattivo stimato è di 22 milioni di tonnellate complessive del minerale, pari a circa il 24% del totale delle riserve mondiali

La Bolivia potrebbe raddoppiare le già ingenti riserve di litio che possiede e che già oggi collocano il Paese sudamericano al primo posto a livello globale. Lo ha affermato il ministro dell'Energia, Franklin Molina, anticipando che gli studi preliminari in corso nelle saline di Pastos Grande e Coipasa indicano un potenziale estrattivo stimato in 22 milioni di tonnellate complessive del minerale, fondamentale per la produzione di batterie. Si tratta di un numero quasi equivalente al totale delle riserve attuali di litio della Bolivia provenienti dalla salina di Uyuni, e che da sole rappresentano attualmente il 24% del totale delle riserve mondiali.
 
Dopo la nazionalizzazione
Il ministro ha quindi precisato che i dati ufficiali relativi agli studi di esplorazione e perforazione in corso da circa un anno nelle saline di Pastos Grande e Coipasa verranno divulgati probabilmente il mese prossimo. Nel 2008 il governo del Movimento al socialismo (Mas), con l'ex presidente Evo Morales, decise di "nazionalizzare" le riserve di litio e dal 2012 ha investito circa 1,2 miliardi di dollari nello sviluppo dell'estrazione. I risultati, tuttavia, tardano ad arrivare in termini di ritorno e la Bolivia, pur essendo il paese con maggiori risorse, è quello che attualmente produce meno tonnellate tra quelli del cosiddetto "triangolo del litio", formato anche da Cile e Argentina.