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Nucleare di quarta generazione, così l’Enea renderà più riciclabile il combustibile

where Roma when Mer, 17/04/2024 who roberto

Il progetto Pumma (plutonium management for more agility) che coinvolge 20 partner si propone di valutare l’impatto dell’elevato contenuto di plutonio (circa il 40%) nel combustibile nucleare

Migliorare la sostenibilità e 07-combustibilipumma.jpgle prestazioni dei reattori nucleari di quarta generazione favorendo il riciclo del combustibile già utilizzato per ridurre le scorie a lunga vita. È questo l’obiettivo del progetto Pumma (Plutonium Management for More Agility) che coinvolge 20 partner provenienti da 12 paesi europei, tra cui Enea per l’Italia.
 
Il progetto
Il progetto, cofinanziato dal programma Euratom, si propone di valutare l’impatto dell’elevato contenuto di plutonio (circa il 40%) nel combustibile nucleare dei reattori veloci e di esaminare le possibili implicazioni su sicurezza e prestazioni, ma anche gli scenari di integrazione della tecnologia con quelle attualmente in uso, per un nucleare sempre più sostenibile. Le attività legate al progetto comprendono sia simulazioni attraverso modellazioni e software che analisi sperimentali. Per i test sono stati utilizzati dati già disponibili su mox ad alto tenore di plutonio, irraggiato e analizzato mediante esami distruttivi e non. Nello specifico, Enea contribuisce insieme ad altri sette partner alle attività di simulazione e modellistica per accrescere le conoscenze sul comportamento dei materiali utilizzati durante il funzionamento del reattore. Le “pastiglie” di combustibile nucleare, impilate all’interno di barre cilindriche, rappresentano insieme alla guaina esterna della barra le prime barriere contro il rilascio di prodotti di fissione. “Capire come i materiali di cui sono composte le pastiglie possono essere deformati o danneggiati dall’attività di irraggiamento è essenziale per aumentare l’affidabilità e prolungare la vita utile del combustibile, senza compromettere i margini di sicurezza”, dice Alessandro Del Nevo, responsabile della divisione Enea di ingegneria sperimentale presso il dipartimento nucleare e referente del progetto.
 
Le parole del responsabile del progetto
“Dall’uso del mox, combustibile composto da una miscela di ossido di uranio e plutonio, è possibile ottenere un combustibile nucleare più sostenibile e disponibile in grandi quantità”, aggiunge Del Nevo. “Tuttavia, si tratta di un combustile del quale occorre continuare a studiare il comportamento per migliorarne la performance e garantire l’adeguata sicurezza dell’impianto. I risultati preliminari sono promettenti, ma dobbiamo migliorare i nostri modelli basati prevalentemente su dati di esperimenti su reattori tradizionali ad acqua”.
Nel corso del progetto, un traguardo significativo è stato raggiunto replicando il comportamento del combustibile nucleare attraverso l’analisi fem (finite element method), la tecnica di simulazione che permette di calcolare il comportamento strutturale di un sistema complesso scomponendolo in un numero elevato di elementi che possono essere risolti in maniera più semplice.

immagini
pumma-enea