Pfu, in Italia uno dei tassi di riciclo più alti d’Europa
Lo dice la seconda edizione del Report di attività sulla gestione dei PFU da demolizione
Il Comitato per la gestione degli Pneumatici Fuori Uso ha presentato nei giorni scorsi la seconda edizione del Report di attività sulla gestione dei PFU da demolizione nella sede ACI di Roma. Il sistema, istituito tre anni fa, lavora a pieno regime e garantisce che per ogni pneumatico nuovo immesso sul mercato ne venga avviato uno a recupero.
Dai dati emerge che l’Italia è un modello all’avanguardia nel settore, rispetto agli altri stati membri dell’UE, in quanto unica realtà ad aver costituito un sistema ad hoc per i PFU da veicoli fuori uso. Il tasso di riciclo risulta essere tra i più alti d’Europa (100%) mentre, in termini economici, il contributo ambientale pagato dai consumatori è il più basso d’Europa.
Il Sistema nazionale, gestito dall’ACI-Automobile Club Italia, ha registrato nel 2015 un’ulteriore crescita nella raccolta dei PFU provenienti dal settore della demolizione: sono state gestite 22.468,19 tonnellate di materiale, il 100% delle quali è stato destinato al riciclo. Da oltre 22.000 tonnellate di PFU sono stati generate più di 15.000 tonnellate di granulato di gomma, oltre 4.000 tonnellate di metalli ferrosi e più di 2.000 tonnellate di fibre tessili (solo 1.000 tonnellate rappresentano scarti di lavorazione.
La raccolta opera soprattutto grazie ai demolitori censiti dall’ACI, dislocati lungo tutta la penisola, il cui numero è cresciuto fino ad arrivare a quota 1.500. Presso i centri di demolizione iscritti al P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico) vengono smontati gli pneumatici provenienti da veicoli a fine vita. Se non ritenuti idonei a un loro riuso, i PFU vengono stoccati presso l’impianto e, raggiunto il quantitativo minimo di 1,5 tonnellate, i demolitori possono richiederne il ritiro gratuito a uno dei soggetti abilitati a tale servizio presenti nell’apposito elenco pubblicato sul portale del Comitato.