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Per i ricercatori di Harvard l’idroelettrico può avvelenare l’Artico

where New York (Stati Uniti) when Lun, 14/09/2015 who michele

Dall'incontro di acqua dolce e salata potrebbe derivare l’immissione nell'ecosistema marino di metilmercurio, una potente neurotossina

L'idroelettrico può avvelenare l'Artico. La sorprendente scoperta arriva dai ricercatori dell'università di Harvard, secondo i quali le inondazioni causate dallo sviluppo degli impianti idroelettrici potrebbero immettere nell'ecosistema marino una quantità superiore all’attuale di metilmercurio, una potente neurotossina, già disciolta nelle acque dolci a causa dello scioglimento dei ghiacci.

muskratfallscanada.jpgL’incontro tra acqua salata e dolce - Gli esperti hanno preso in esame le cascate Muskrat, nella regione canadese del Labrador, dove dal 2017 una diga idroelettrica dovrebbe sommergere un'ampia regione a monte di un fiordo chiamato lago Melville. Nel lago salato, e nel plancton, i ricercatori hanno individuato la presenza di un quantitativo anomalo di metilmercurio. La causa, spiegano, sarebbe da ricercarsi nell'incontro di acqua dolce e salata che può verificarsi, come in questo caso, in un estuario, ma anche nell'Artico, in seguito allo scioglimento dei ghiacci.

Il plancton trasporta la neurotossina - La stratificazione delle acque imprigionerebbe materiali organici a una determinata profondità, dove i batteri trasformerebbero il mercurio presente naturalmente in metilmercurio. Il plancton, alimentandosene, inserirebbe quindi la neurotossina nella catena alimentare. Per gli scienziati l'inondazione causata dall'impianto idroelettrico andrebbe ad aumentare i livelli di metilmercurio, mettendo a rischio le comunità che vivono sulle rive del lago, prevalentemente indigene e dipendenti dalla pesca per la sussistenza. Lo stesso problema si verificherebbe per gli impianti idroelettrici pianificati nella regione artica. “Le energie pulite sono un vantaggio per tutto il Pianeta, ma il costo dell'idroelettrico ricade quasi esclusivamente sulle comunità indigene che vivono nei pressi degli impianti”, ha osservato la docente di ingegneria ambientale Elsie Sunderland, autrice dello studio.

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La zona delle cascate Muskrat (regione Labrador del Canada)