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Rilevazioni. Il Mediterraneo “scotta”: oltre un grado in più in soli 25 anni

where Roma when Mer, 20/11/2024 who roberto

Nel 2023 le temperature dell’acqua del nostro mare hanno raggiunto il valore più elevato dall’inizio della raccolta dei dati. È quanto emerge dal progetto MacMap di Enea e Ingv. E la Ue finanzia con altri 5,5 milioni meetMed per accelerare la transizione verso economie climaticamente neutre nel Mediterraneo

Nel 2023 le temperature del Mar mediterraneo-flickr.jpgMediterraneo hanno raggiunto il valore termico più elevato dall’inizio delle rilevazioni moderne, con un incremento della media superficiale di oltre un grado in 25 anni. Non solo: dal 2013 si registra anche un progressivo aumento nel Tirreno meridionale, in estensione verso nord, e il riscaldamento degli strati più profondi, fino a 800 metri. È quanto emerge dalle attività condotte da Enea e Ingv nell’ambito del progetto MacMap e presentate in occasione dei 25 anni dell’attività di rilevamento della temperatura delle acque dei mari Ligure e Tirreno, lungo la tratta Genova-Palermo, in collaborazione con Gnv, la compagnia di traghetti del gruppo Msc.
Oltre all’aumento della temperatura media in superficie, la “fotografia termica” del Mediterraneo, realizzata in cento campagne durante le quali sono state lanciate oltre tremila sonde, evidenzia anche un incremento degli strati più profondi (100-450 metri: +0,4 - +0,6°C; 450-800 m: +0,3 - +0,5°C).
 
Il riscaldamento arriva fino in profondità
Inoltre, dall’analisi delle misure emerge che tra il 2013 e il 2016 il riscaldamento è stato superiore a 0,4 gradi, seguito da una leggera diminuzione e da un periodo stazionario negli anni successivi, per poi riprendere ad aumentare progressivamente dal 2021 fino al settembre 2023, quando ha raggiunto il suo massimo. Per un’indicazione dell’entità del fenomeno va segnalato sia il breve arco temporale in cui è avvenuta questa variazione sia il fatto che, per indurre nel mar Tirreno l’aumento di temperatura misurato tra 2015 e 2023 nello strato tra 200 e 800 metri di profondità, sarebbe necessaria una quantità di energia pari a decine di volte il consumo di elettricità in Italia in un anno.
Ma che cosa riserverà il futuro prossimo? «Le indicazioni dei modelli disponibili propendono per un possibile ulteriore aumento delle temperature delle acque», risponde Simona Simoncelli, ricercatrice dell’Ingv, «ma la veridicità di tali previsioni potrà essere confermata solo dalle misurazioni, a cominciare dalla centesima campagna prevista per il prossimo dicembre».
 
MeetMed: tanti Paesi coinvolti
Per accelerare la transizione verso economie più sostenibili nella sponda sud del Mediterraneo, la Ue ha finanziato con 5,5 milioni di euro la terza fase del progetto meetMed, sviluppato da Medener (l’Associazione delle agenzie nazionali del Mediterraneo per efficienza energetica e fonti rinnovabili), presieduta dall’italiana Enea. Dal 2018, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile ha coordinato le prime due fasi del progetto meetMed, coinvolgendo otto paesi del Mediterraneo (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Giordania, Palestina e Libano).
Ora, meetMed III si propone due obiettivi principali: promuovere città più sostenibili e rafforzare le azioni di mitigazione climatica nel settore energetico.
«Questa nuova fase del progetto evidenzia la crescente rilevanza delle agenzie energetiche nazionali di Medener nel dare vita a contesti socioeconomici più stabili ed efficienti, in grado di garantire una maggiore resilienza ai riscaldamenti climatici», spiega il segretario generale di Medener Roberta Boniotti.

immagini
mediterraneo-flickr