Task force per la biosicurezza: guida l’Italia
Una tavola rotonda a Bruxelles, organizzata dai partner del progetto Plantfoodsec, fa il punto sul tema a livello europeo. Sei milioni di euro finanziati contro i patogeni nella catena agroalimentare. Il ministro Clini: “Sosteniamo l’impegno di Agroinnova”
Italia leader nella biosicurezza. Lo sviluppo di una task force a livello europeo, composta dai migliori esperti internazionali sul tema che sta mettendo a punto strategie di risposta rapida in caso di introduzione – accidentale o deliberata – di patogeni nelle colture e nella catena agroalimentare, conferma la posizione forte del nostro paese.
È emerso di recente a Bruxelles in occasione della tavola rotonda organizzata da Agroinnova, il centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale dell’università di Torino, e dal Regional environmental center di Budapest. I due centri sono partner – e Agroinnova anche coordinatore – del progetto quinquennale Plantfoodsec avviato nel febbraio 2011 e finanziato con quasi 6 milioni di euro dalla Commissione europea nell’ambito del settimo Programma quadro di ricerca, nato proprio con lo scopo di creare un centro di competenza virtuale sul tema della biosicurezza.
“L’introduzione deliberata o accidentale di patogeni delle piante nelle colture o in altri elementi della catena agroalimentare può avere conseguenze economiche molto gravi – ha affermato John Mumford dell’Imperial College di Londra. – Gli agricoltori di tutto il mondo hanno già speso miliardi di euro per il controllo dei parassiti e delle patologie perdendo un terzo della produzione, nonostante questi sforzi”.
“Il ministero dell’Ambiente ha fin dall’inizio sostenuto l’impegno di Agroinnova e l’importanza di partnership internazionali sul tema della biosicurezza agro-ambientale e agroalimentare per elevare le competenze e far fronte tempestivamente e in modo efficace alle eventuali emergenze – ha commentato il ministro Corrado Clini. – L’esperienza maturata da questo gruppo di ricercatori rappresenta un patrimonio di conoscenze eccezionale che deve essere messo a frutto”.
In definitiva, è stato detto a Bruxelles, c’è ancora molto lavoro da fare. Ma grazie all’attività di ricerca promossa dall’Unione europea – che ha coinvolto anche paesi extra Ue come Stati Uniti, Israele e Turchia – oggi l’Europa può disporre di un pool di esperti affiatati.
Info: www.plantfoodsec.eu