Tutti pazzi per l’idrogeno. Oltre 90 progetti di ricerca al Mite per i fondi del PNRR
Il ministero ha ricevuto proposte per quasi cinque volte la dotazione finanziaria messa a disposizione dal PNRR
Il Ministero della Transizione Ecologica ha ricevuto oltre 90 proposte progettuali in ricerca e sviluppo sull'idrogeno, per un valore complessivo che supera i 240 milioni di euro, quasi cinque volte la dotazione finanziaria messa a disposizione dal PNRR. Lo rende noto il Ministero stesso in un comunicato. L'Investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 30 milioni di euro alle imprese private e 20 milioni agli enti di ricerca pubblici, con l'obiettivo di finanziare lo studio in materia di idrogeno da fonti rinnovabili, migliorando la conoscenza delle relative tecnologie in tutte le fasi (produzione, stoccaggio e distribuzione). I contratti di ricerca e sviluppo verranno aggiudicati entro la fine di giugno 2022.
Bando ricerca e imprese
Il MiTE, in particolare, ha ricevuto 39 proposte di ricerca fondamentale in risposta al bando rivolto agli enti di ricerca e alle università, con una richiesta di 116 milioni di euro a fronte dei 20 milioni messi a disposizione dal PNRR. I progetti presentati in questo ambito puntano all'acquisizione di nuove conoscenze teoriche e sperimentali su temi di frontiera che spaziano dallo sviluppo di tecnologie per produzione di idrogeno verde alla sua trasformazione in derivati e combustibili green, dallo sviluppo di celle a combustibile ai sistemi di stoccaggio e trasporto dell'idrogeno.
Per il bando rivolto alle imprese, invece, sono stati presentati 56 progetti di ricerca industriale, per 126 milioni di euro a fronte di una dotazione di 30 milioni di euro. "I dati - commenta il Mite - testimoniano il forte interesse a sviluppare la ricerca sull'idrogeno verde, strategico per la decarbonizzazione e fondamentale nel mutato contesto geopolitico per contribuire a raggiungere l'indipendenza energetica dalla Russia e accelerare la transizione ecologica, obiettivi prioritari ribaditi dalla Commissione Europea con il piano REPowerEU".