A2a lancia la strategia al 2022: più rinnovabili e innovazione
Il Piano Strategico approvato da A2A si focalizza su tre linee guida strategiche: trasformazione, eccellenza e community
Più rinnovabili e più soluzioni flessibili nell’energia, più innovazione e tecnologia a disposizione del cliente puntando su qualità ed eccellenza nel servizio. È in estrema sintesi quanto prevede il Piano Strategico 2018-2022 approvato da A2A e che si focalizza su tre linee guida strategiche: trasformazione, eccellenza e community.
Più nel dettaglio la multiutility sul fronte energia prevede per la Business Unit Generazione un processo di trasformazione verso un portafoglio di generazione più verde. E quindi un numero crescente di impianti da energia rinnovabile, attraverso operazioni di acquisizione e nuove realizzazioni industriali, aumentando la potenza installata di nuove FER di circa 170 MW. Le azioni in questa direzione includeranno anche riconversioni e progetti mirati di sviluppo sugli impianti di Brindisi, Monfalcone e S. Filippo del Mela.
L’impegno per lo sviluppo di nuove FER si basa su un mix energetico che accelera la decarbonizzazione del Gruppo; dispacciamento integrato tra idroelettrico e termoelettrico, efficienze operative, riduzione dei costi centrali e aumento della qualità del servizio; costituzione di una piattaforma per posizionare A2A nel nuovo scenario energetico.
L’attuale sviluppo sulle rinnovabili è concentrato sul fotovoltaico (pur non escludendo l’eventualità di cogliere opportunità in altri ambiti, ad esempio nell’eolico), con una previsione di 20-25 MW aggiuntivi ogni anno secondo un mix bilanciato di acquisizioni e nuove realizzazioni, con la possibilità di incrementare ulteriormente il target qualora le condizioni regolatorie e di mercato lo consentano.
Si prevede anche il consolidamento della leadership nazionale negli impianti a gas a ciclo combinato a copertura flessibile del fabbisogno di energia, ottimizzando il rapporto rischio/rendimento grazie al contributo del Capacity Market. A2a prevede di diventare anche fornitore di servizi di flessibilità, con l’obiettivo di soddisfare il crescente fabbisogno di capacità di picco (ad esempio valutando eventuali nuovi impianti, come gli OCGT) ed esplorando le innovazioni nei servizi di flessibilità. Riguardo a queste ultime iniziative saranno sviluppati progetti pilota su batterie di accumulo di energia, sviluppo di UVAP (Unità Virtuali Abilitate di Produzione) e UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste).
Per quanto concerne la business unit Mercato, l'obiettivo principale è ampliare l’offerta A2a per i clienti sui servizi innovativi legati alle rinnovabili, all’efficienza energetica, alla mobilità elettrica e all’Internet of Things (IoT), ponendo così le basi per uno sviluppo con orizzonte 2030. Altre voci da sostenere sono anche la digitalizzazione e l’ulteriore sviluppo della rete in fibra ottica per oltre 2.000 km aggiuntivi e cogliendo le opportunità nel campo IoT tramite progetti pilota mirati.
Capitolo business unit Ambiente. Il credo di A2a è che i rifiuti saranno sempre di più considerati come un bene e non più come scarto. E quindi ampliamento della capacità di trattamento rifiuti con la realizzazione di nuovi impianti: 2 per il trattamento delle plastiche, 4 per i rifiuti organici e la produzione di biometano, 2 per il trattamento delle ceneri “End-of-waste”, un nuovo impianto per la produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS). Il colosso lombardo punta ad essere un partner unico per i servizi urbani offerti, crescendo in nuove aree geografiche.
Quanto infine alle reti, la direzione prevede interventi volti ad aumentare la stabilità e l’affidabilità della rete elettrica, con la realizzazione di 2 nuove cabine primarie, l’efficienza energetica delle reti di TLR, con la realizzazione di una nuova stazione di accumulo di calore. Sarà inoltre incrementata la performance della rete idrica con interventi mirati alla riduzione delle perdite.
Prevista anche l’installazione di contatori smart nelle diverse reti di distribuzione gestite: ne sono previsti 250.000 nella rete gas, 300.000 nella rete elettrica e 50.000 nella rete idrica.