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A2A presenta il nuovo piano industriale al 2030: investimenti per 16 miliardi

where Milano when Gio, 21/01/2021 who roberto

La sostenibilità indirizza la nuova strategia; EBITDA più che raddoppiato a oltre 2,5 miliardi a fine Piano, Utile netto in crescita di oltre l’8% medio annuo

Il Consiglio di Amministrazione del Gruppoa2a-energy-solutions.jpg A2A ha esaminato e approvato il Piano Strategico 2021-2030, il primo Business Plan di A2A con un orizzonte di 10 anni. La sostenibilità guida la nuova strategia, che focalizza il Piano su due macro-trend industriali - economia circolare e transizione energetica - a cui contribuiscono tutte le Aree di Business del Gruppo, Energia, Ambiente e Reti. A2A si impegna nel prossimo decennio a dare un concreto contributo alla realizzazione di 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU.

Economia Circolare, 6 miliardi di investimenti
A2A investe sull’economia circolare, un trend industriale in cui è leader e ne abbraccia l’intera attività, con particolare riferimento al ciclo idrico, al teleriscaldamento e soprattutto alla gestione dei rifiuti.  Recupero di calore disperso, riduzione delle perdite idriche e chiusura del ciclo dei rifiuti sono i principali driver di sostenibilità. Con 6 miliardi di euro a disposizione, A2A prevede azioni strategiche volte ad una crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti, e alla riduzione degli sprechi (es. perdite idriche, calore di scarto). L’equilibrio tra riciclo e recupero energetico è il presupposto per ridurre il ricorso alla discarica fino ad arrivare al suo completo abbandono, un contributo decisivo per preservare i territori. Nel settore ambientale, A2A può evolvere da leader italiano a player di rilevanza europea. Un’evoluzione sostenuta da operazioni di crescita esterna, presenza in segmenti di mercato in crescita - come i rifiuti organici - , rafforzamento nel segmento dei rifiuti industriali come partner per l’industria, la GDO e il retail, e valorizzazione del know-how su temi specifici e significativi, quali il trattamento dei fanghi e la depurazione delle acque. Il Piano prevede la realizzazione di nuovi impianti di recupero di materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate da raccolta differenziata trattate al 2030, la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di energia per un totale di 5,4 milioni di tonnellate e l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata nei territori serviti al 76%. Sono previsti inoltre ulteriori sviluppi nel riciclo della plastica e nel recupero della carta, settori in cui A2A potrà crescere ulteriormente fino a raggiungere una piena chiusura del ciclo dei rifiuti. Nel ciclo idrico saranno aumentati gli investimenti anche con l’obiettivo di contribuire al superamento delle infrazioni UE. A2A punta a ridurre le perdite idriche lineari del 20% (mc/km/giorno) e sviluppare nuova capacità di depurazione (1,9 milioni di abitanti serviti al 2030).
 
Transizione energetica
Il Gruppo è determinato anche a mantenere l’allineamento agli obiettivi di riduzione delle emissioni definiti dall’Accordo di Parigi e approvati dalla Science Based Targets initiative (SBTi), riducendo al 2030 il fattore emissivo di Gruppo del 47% rispetto al 2017, in coerenza con una traiettoria di contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 2°C. Le iniziative del Piano che vertono sulla transizione energetica prevedono la dismissione degli impianti a carbone entro il 2022, lo sviluppo di nuove FER (fonti rinnovabili) che contribuiranno al 58% della produzione di energia del Gruppo al 2030 e interventi per migliorare la resilienza e l’adeguatezza del sistema elettrico. A2A contribuirà alla transizione energetica del Paese, con investimenti per 10 miliardi di euro diretti a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi. Le due principali azioni strategiche nel segmento della generazione elettrica sono l’accelerazione nella crescita delle rinnovabili e il supporto alle esigenze di flessibilità del sistema elettrico. La capacità di generazione da fonti rinnovabili arriverà a 5,7 GW grazie a oltre 4 miliardi di euro di investimenti ed acquisizioni. Le due tecnologie su cui si concentreranno gli investimenti saranno solare ed eolica, anche grazie a un contributo da operazioni M&A nei primi anni di Piano per creare una piattaforma di sviluppo che consenta una crescita internazionale e diversificata. A2A attuerà il phase-out dal carbone nel 2022, in anticipo rispetto al target nazionale per il 2025. La transizione energetica sarà garantita, anche grazie al capacity market, dalla flessibilità dei cicli combinati a gas ad alta efficienza, per cui sono previsti interventi di potenziamento degli impianti, dalla realizzazione di un nuovo impianto a ciclo combinato abilitato a blending con idrogeno e di un “gas peaker”. A2A intende promuovere la decarbonizzazione del settore automobilistico attraverso la mobilità elettrica ponendosi tre obiettivi da raggiungere entro il 2030: l’installazione di oltre 6.000 punti di ricarica per i veicoli elettrici, per diventare un gestore dell'infrastruttura (Charging Point Operator) leader nei territori storici; l’attivazione di 200mila contratti per servizi di ricarica, per diventare uno dei principali Mobility Service Provider; la vendita di oltre 50 mila punti di ricarica domestica per l’utilizzo domestico.
 
Ebitda di gruppo
Il Piano Strategico prevede un’importante crescita in termini di Ebitda, passando da circa 1,18 miliardi di euro del 2020 a oltre 2,5 miliardi di euro del 2030, con un CAGR 2020-2030 prossimo all’8%. L’Ebitda della Business Unit Energia è atteso crescere da 0,45 miliardi di euro nel 2020 a 1,2 miliardi di euro nel 2030, principalmente a seguito del forte contributo della nuova capacità FER che viene sviluppata insieme alla base clienti, anche a seguito del termine del mercato tutelato. Sono inoltre previsti investimenti in flessibilità e l’avvio di almeno un nuovo impianto CCGT ad alta efficienza, già predisposto al blending con idrogeno, funzionale a garantire sicurezza e flessibilità alla rete nazionale nella importante fase di transizione alle rinnovabili. La strategia prevista nella BU Ambiente è centrata sul rendere A2A un operatore leader in Italia e in Europa nell’economia circolare, facendo leva su competenze già oggi esistenti e si svilupperà attraverso crescita organica e acquisizioni in impianti di trattamento (principalmente FORSU, Biomasse) e recupero energia (WtE), incrementando la redditività da circa 0,28 miliardi di euro nel 2020 a 0,7 miliardi di euro nel 2030. Nella Business Unit Reti, infine, si prevede una crescita dell’Ebitda da 0,45 miliardi di euro del 2020 a 0,8 miliardi di euro del 2030. Gli importanti investimenti previsti saranno indirizzati soprattutto allo sviluppo delle Rete elettrica e idrica (con gestione impianti di depurazione) e al potenziamento del teleriscaldamento. Lo sviluppo della marginalità risulta ben bilanciato, non solo fra le diverse Business Unit ma anche in termini temporali. La crescita è attesa già a partire dai primi anni con Ebitda atteso in aumento (CAGR), fra il 2020 ed il 2022 di circa il 7,5%.
 
Investimenti
Il nuovo Piano Industriale prevede investimenti per complessivi 16 miliardi di euro nel periodo 2021-2030. Di questi, la maggior parte è focalizzata sulla transizione energetica (61%, pari a circa 10 miliardi di euro), e circa 6 miliardi di euro, destinati allo sviluppo dell’economia circolare. Forte è l’impegno del Gruppo nella sostenibilità: circa il 70% degli investimenti complessivi rientra nella categoria degli investimenti sostenibili in coerenza con i criteri identificati dalla Tassonomia EU. Il 90% degli investimenti contribuisce agli obiettivi di sostenibilità definiti dalle Nazioni Unite. Dal punto di vista delle Business Unit, la BU Energia è destinataria di circa 6 miliardi di euro (40% del totale) degli investimenti, la BU Ambiente di circa 4 miliardi di euro (24%) e la BU Reti del restante 36%.

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