A2A, Valotti: l’intesa con Verona e Vicenza farebbe nascere il quinto big di settore
La strategia di Camerano e Valotti punta sulle alleanze locali con un modello nuovo: quello della Multiutility dei Territori, in Lombardia e ora in Veneto
“Se raggiungeremo un'intesa, anche il Veneto avrà la sua multiutility, che diventerà la quinta big italiana del settore nonché il secondo grande polo del Nord Italia dopo la stessa A2A”. Lo dichiara Giovanni Valotti (nella foto), presidente della multiutility lombarda dal 2014, in un’intervista pubblicata su IlSole24Ore sui negoziati in corso per la partnership industriale che coinvolge A2A, Agsm Verona e Aim Vicenza.
“Abbiamo ridisegnato A2A, l'abbiamo ripensata in modo profondo, rafforzando il legame con i territori e imprimendo una grande svolta sulla sostenibilità - spiega Valotti, aumentando la capacità d'investimento, rimodulando il mix di business, recuperando competitività, riducendo i costi e promuovendo alleanze territoriali con un modello nuovo, quello della Multiutility dei Territori. “Quest'ultima - precisa ancora il presidente in scadenza di mandato ha una filosofia molto chiara: 'Siamo contrari per definizione allo shopping: A2A non compra nè vende aziende ma dà carburante, sotto forma di asset, risorse finanziarie e competenze, alle aziende locali per crescere ancora”.
A2A, dal 2016 ad oggi, ha chiuso le joint venture con Lgh e Acsm-Agam, che hanno messo in rete rispettivamente il Sud e il Nord della Lombardia. Nel 2020, qualora verranno chiusi gli accordi in fase di negoziato con Aeb Gelsia e con il tandem Agsm Verona-Aim Vicenza, potrebbe dirsi pressoché completato il disegno lombardo e si aprirebbe una nuova importante prospettiva strategica di accordo con il Veneto.
Smart working - Lo Smart Working continua a crescere in A2A all’insegna dell’attenzione alle persone, della sostenibilità ambientale e della work life integration. Prende infatti il via una nuova fase del progetto Smart Working che, con le modalità indicate nell’accordo sindacale, darà la possibilità ad altri circa 350 dipendenti appartenenti a tutte le Business Unit del Gruppo di accedere a questa modalità di lavoro.
Con questa ulteriore estensione gli “smartworkers” di A2A sono oltre 1200, consentendo al Gruppo di raggiungere l’obiettivo del 20% di dipendenti coinvolti (white collars), previsto per il 2020 dal Piano di Sostenibilità del Gruppo. L’attenzione alle persone rappresenta uno dei “pilastri” della Politica di Sostenibilità del Gruppo, grazie alla quale dal 2016 A2A si è posta l’obiettivo di aiutare i dipendenti, gli stakeholder e le comunità in cui opera ad essere più sostenibili attraverso una gestione responsabile delle attività.