Utilities

Sottoscritta proposta di mozione da 45 senatori 5 Stelle che punta a impedire la privatizzazione e gestione del servizio idrico fino all’approvazione di un provvedimento organico in materia

Il M5S ha cercato di forzare la mano sull’acqua pubblica con un’iniziativa al Senato. In aula di Palazzo Madama, infatti, è stata annunciata una proposta di mozione sottoscritta da 45 senatori 5 Stelle con la quale si vuole impegnare il Governo “a impedire, fino all'approvazione di un'organica disciplina in materia, che la gestione del servizio idrico e l'erogazione dell'acqua vengano ulteriormente privatizzate”.

Nell’atto si vuole impegnare l’Esecutivo a “riconoscere l'acqua come bene pubblico, comune, di importanza strategica nazionale” e “a porre in essere una ricognizione e una mappatura di tutte le sorgenti e le falde sotterranee d'acqua potabile presenti in Italia, indicando al contempo quali siano captate (cioè inglobate in manufatti dai quali iniziano gli acquedotti) e quali non lo siano”. Inoltre, si punta a “proteggere le fonti di acqua potabile non ancora captate in quanto patrimonio paesaggistico della nazione, veri e propri monumenti della natura da valorizzare e tutelare con adeguati progetti di musealizzazione ambientale”, e “a porre in essere, anche in considerazione dell'attuale periodo di cambiamento climatico, un piano di risanamento del servizio idrico nazionale e, in particolare, della rete degli acquedotti, mediante un piano strategico teso a eliminare le dispersioni”.

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