Acquedotto Pugliese resta “pubblico”. Approvato emendamento nello Sblocca-Italia
Modificato in Commissione Ambiente l’articolo 7 del decreto “Sblocca Italia”, che abroga l’articolo 25 del comma 4 della legge 448/2001. Il testo trasferiva alla Regione la titolarità dell'Acquedotto Pugliese e ne imponeva la successiva privatizzazione
Via libera ad un emendamento allo Sblocca Italia che elimina la norma che obbligava a privatizzare l'Acquedotto Pugliese con la cessione della quota in mano alla Regione. La commissione Ambiente del Parlamento ha approvato un emendamento - presentato dalla relatrice al decreto, Chiara Braga, ricevendo il “pieno” sostegno del Pd - all’articolo 7 del decreto “Sblocca Italia”, che abroga l’articolo 25 del comma 4 della legge 448/2001. Il testo trasferiva alla Regione la titolarità dell'Acquedotto Pugliese e ne imponeva la successiva privatizzazione. Il parere della Commissione era stato anticipato dal sindaco di Bari Antonio Decaro, in occasione dell’inaugurazione della prima Casa dell’acqua cittadina. Lo stesso sindaco aveva voluto fortemente l'emendamento approvato, sostenuto da diversi deputati pugliesi del Pd. “Si tratta di un passaggio fondamentale, per consentire alla Regione Puglia - dichiara Decaro - di mantenere la natura pubblica di Aqp e del bene più prezioso che abbiamo: l’acqua. Questo emendamento rispetta in pieno la volontà dei cittadini emersa con il referendum dello scorso 2011, che in Puglia ha mobilitato migliaia di persone. La gestione della società idrica deve restare pubblica”.