In Asia vivono due terzi della popolazione mondiale, ma usano solo un terzo dell’acqua mondiale
Il 12,5% degli abitanti del continente asiatico, 554 milioni di persone (un numero vicino all'intera popolazione del Nord America), non ha accesso all'acqua potabile sicura
I problemi di sicurezza delle risorse idriche nella regione dell'Asia-Pacifico rimangono un ostacolo al miglioramento dell'ambiente e delle condizioni di vita degli abitanti della zona. Per questa ragione, il Consiglio Mondiale dell'Acqua, in collaborazione con i partner e governi della regione, ha partecipato all'Asia-Pacific Water Summit. La conferenza riunisce capi di governo e attori della comunità dell'acqua dell'area geografica asia-pacifica con lo scopo di trattare i temi legati all'acqua e allo sviluppo sostenibile in vista del World Water Forum, che si terrà a Brasilia nel 2018. Il terzo Asia-Pacific Water Summit, organizzato congiuntamente dalla Repubblica dell'Unione del Myanmar e dall'Asia-Pacific Water Forum, si è tenuto nelle date 11 e 12 dicembre a Yangon in Myanmar. L'Asia-Pacific Water Forum è stato nominato coordinatore regionale per l'Asia-Pacifico in collaborazione con altre organizzazioni partner per il processo regionale dell'8º World Water Forum.
La regione dell'Asia-Pacifico si trova ad affrontare molte sfide legate all'acqua, quali lo scarso accesso a fonti sicure e condizioni igienico-sanitarie adeguate, la disponibilità limitata di acqua, il deterioramento della qualità e un aumento della vulnerabilità ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico. La disponibilità di acqua pro capite in Asia è la più bassa al mondo. Gli scarichi domestici rappresentano uno dei problemi principali, perché impattano sugli ecosistemi delle aree urbane più popolose. Si stima che dai 150 ai 250 milioni di metri cubi di acque reflue non trattate provenienti da aree urbane vengano scaricate nei bacini idrici o dispersi nel sottosuolo.
"Lo scopo del World Water Forum è di riunire allo stesso tavolo professionisti del settore idrico e i decision-maker appartenenti alla classe politica. Vogliamo che al Forum partecipino ministri, capi di stato, parlamentari, sindaci e presidenti degli enti locali, perché possano condividere le conoscenze acquisite e mobilitarsi per un uso razionale dell'acqua e la sicurezza idrica globale", ha spiegato Kanupriya Harish, membro del Bureau del Consiglio Mondiale dell'Acqua per la Jal Bhagirathi Foundation, che ha sede in India.
Attraverso eventi come il World Water Forum e l'Asia-Pacific Water Summit, il Consiglio Mondiale dell'Acqua cerca di sensibilizzare governi e stakeholder sul tema dell'interdipendenza di acqua, cibo, energia, cambiamenti climatici, salute e istruzione. Entrambi gli eventi offrono un'opportunità per mettere in primo piano la relazione tra una gestione sostenibile delle risorse idriche e la necessità di acqua potabile sicura e condizioni igienico-sanitarie adeguate per tutti.
Grazie alla collaborazione interdisciplinare di partner ed enti governativi, il Consiglio Mondiale dell'Acqua occupa una posizione unica per riunire decision maker e opinion leaders del settore al fine di proporre soluzioni creative alle sfide collettive dell'acqua, tra cui il finanziamento delle infrastrutture. "La situazione dei paesi in via di sviluppo in Africa, Asia e America Latina è quanto mai complicata. Se non troviamo meccanismi di finanziamento per le infrastrutture, questi paesi soffriranno più di quanto non soffrano oggi. In certe regioni, è importante che i settori pubblico e privato si interessino congiuntamente al finanziamento di questo tipo di infrastrutture, soprattutto in campo di produzione energetica, irrigazione, approvvigionamento idrico e smaltimento delle acque reflue. È fondamentale che vi sia un flusso di investimenti che permetta a questi paesi di avere una qualità della vita minima compatibile con gli standard del ventunesimo secolo" ha detto Benedito Braga, Presidente del Consiglio Mondiale dell'Acqua.