CAP: bene il 2015, gli investimenti sfondano quota 100 milioni
Approvato dal CDA e dal Comitato di indirizzo strategico il progetto di bilancio dell'utility metropolitana dell'acqua pubblica: i saldi di gestione saranno reinvestiti sul territorio
Oltre 100 milioni di euro di investimenti all'anno destinati all'innovazione e alla crescita del sistema idrico sul territorio, un capitale investito che supera il miliardo di euro e un valore della produzione di quasi 270 milioni nel 2015, per un saldo di gestione di oltre 20 milioni. Miglioramento di oltre 113 milioni, +9% rispetto all'anno precedente, anche per l'Ebitda. Sono questi i numeri che fanno di Gruppo CAP la prima azienda in-house italiana per patrimonio e la quarta per abitanti serviti nella gestione del servizio idrico integrato.
"I numeri del bilancio 2015, approvati dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato di Indirizzo strategico della capogruppo Cap Holding Spa, parlano di un'azienda in crescita, che ha puntato tutto sulla riduzione dei costi operativi per dare una spinta enorme agli investimenti di cui il servizio idrico ha disperato bisogno. Quest'anno sono aumentati del 23%, con una media del 17% di incremento negli ultimi 5 anni" spiegano Alessandro Russo, Presidente di Cap Holding e Michele Falcone, Direttore Generale.
“Siamo un'azienda interamente pubblica, capace di fare innovazione ed efficienza. I saldi di gestione sono stati interamente impiegati sul territorio: nel 2015 sono stati 54 gli euro per abitante - a fronte di una media nazionale di 34 euro per abitante - che il Gruppo CAP ha investito per implementare e rinnovare le reti e le infrastrutture con un focus particolare sulla risoluzione dell'infrazione comunitaria, con un tasso di innovazione e ricerca che ci pone a livelli europei”.
I numeri - In dettaglio, il valore della produzione si attesta nel 2015 a 268.697.495 euro, per la quasi totalità ricavo dal servizio idrico, il saldo di gestione è pari a 20.401.462 euro, l'Ebidta a 113.483.636 euro. Il rapporto tra Ebitda e valore della produzione è salito nel 2015 al 42% rispetto al 38% del 2014. Gli investimenti in beni strumentali sono stati pari a 102.801.805 euro. Di essi, 78.301.806 euro (rispetto ai 63 milioni del 2014) sono nuove realizzazioni e incrementi degli esistenti, nella quasi totalità destinati all'innovazione e all'implementazione di infrastrutture legate al servizio idrico: acquedotto 28%, depurazione 32% e fognatura 35%, mentre il restante 5% sono allocati per la realizzazione di progetti finalizzati al risparmio energetico, information technology e manutenzione straordinaria delle sedi; gli investimenti non afferenti il servizio idrico integrato, invece, fanno principalmente riferimento a realizzazione di case dell'acqua e pozzi di prima falda che consentono, rispettivamente, di promuovere l'uso dell'acqua pubblica e di risparmiare sull'uso di acqua potabile per usi irrigui.
“Il 2015 ha rappresentato un anno decisivo per il Gruppo CAP; è stata vinta la sfida più importante: portare fuori dall'infrazione comunitaria l'intera città metropolitana di Milano - concludono Alessandro Russo e Michele Falcone - . Oltre 134 milioni di euro di investimenti in due anni che hanno consentito di sanare tutte le situazioni per cui era aperta la procedura di infrazione da parte dell'UE e di risparmiare milioni di euro in sanzioni ai Comuni. Non solo: sono stati avviati grandi progetti infrastrutturali che consentiranno una profonda innovazione del sistema idrico sul territorio, con un piano di investimenti di 455.731.592 uro per gli anni 2016-2020 e un aumento di 136 milioni rispetto la pianificazione precedente".
Il piano investimenti 2016-2020 prevede circa 100 milioni di euro ogni anno impiegati sul territorio della città metropolitana di Milano, in coerenza con le linee strategiche indicate dall'Assemblea dei Soci che prescrivono a CAP di reinvestire i saldi di gestione nello sviluppo e nell'efficientamento del servizio idrico. In particolare Gruppo CAP ha rimodulato gli obiettivi generali in linea con le politiche europee, nazionali e regionali emesse a seguito della recente conferenza di Parigi COP 21, suddividendo la pianificazione in cinque differenti classi, con l'obiettivo di far fronte alle criticità emerse nel settore idrico. Tra le priorità, gli interventi per far fronte al problema oramai non più rimandabile delle acque meteoriche, con la gestione di oltre 69 vasche volano, fino ad oggi in mano ai Comuni e che verranno ammodernate nei prossimi anni. Un investimento di quasi 80 milioni di euro, che i Comuni della fascia metropolitana hanno deciso di realizzare nei prossimi 4 anni per risolvere i problemi dei loro territori e difenderli dai cambiamenti climatici in atto.