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“Il settore dei servizi pubblici locali in Italia è un malato grave. Il settore impatta sul benessere dei cittadini e sullo sviluppo del paese e se non si fa alcuna operazione la malattia rischia di peggiorare ulteriormente”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Hera, Maurizio Chiarini.
Il comparto, ha proseguito l’ad della multiutility, è in difficoltà “perché in Italia è svanita la cultura industriale. Ci sono le tariffe idriche più basse d’Europa dopo la Romania e la risposta che viene data è sempre la stessa: c’è stato un referendum che taglia la remunerazione agli investimenti fatti”. Pertanto, ha sottolineato Chiarini, “chiedo di ripartire da regole del gioco che sono quelle di base: privilegiare la competizione in un contesto regolato ma competitivo e - ha puntualizzato - superare un sistema di frantumazione. L’unico percorso serio è quello delle aggregazioni. Come quella tra la stessa Hera e AcegasAps, “chiusa in un mese e mezzo”, sottolinea l’ad.