Consegnate alla Ue un milione di firme contro la liberalizzazione dell’acqua
Completata in soli sei mesi la raccolta per una legge d’iniziativa popolare. Il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, si complimenta con i promotori
Obiettivo raggiunto: un milione di persone ha sottoscritto l’iniziativa popolare per chiedere all’Europa di proporre una normativa che sancisca il diritto universale all’acqua potabile e respinga l’idea di privatizzare la gestione dell’“oro blu”. “Desidero congratularmi con gli organizzatori: raccogliere un milione di firme in meno di sei mesi è un vero successo”, ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue, Maros Sefcovic, che ha la responsabilità di accogliere le richieste di iniziativa popolare.
Prevista dal trattato di Lisbona, la raccolta di un milione di firme in un certo numero di paesi consente ai cittadini europei di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche comunitarie, chiedendo all’esecutivo Ue di presentare una proposta legislativa su determinati temi.
“L’acqua è fonte di vita, un diritto universale – ha affermato Monica Frassoni, sostenitrice dell’iniziativa, presidente dei Verdi europei e capolista in Lombardia per il Senato per Sel. – Adesso la Commissione deve fare propria la proposta per assicurare l’accesso all’acqua per tutti e il Parlamento Ue deve sostenerla”. Sebbene sia già stato raggiunto l’obiettivo del milione di firme, gli organizzatori hanno deciso di proseguire la raccolta per arrivare a due milioni entro il prossimo settembre per compensare le firme potenzialmente non valide. Una volta presentata l’iniziativa, la Commissione europea avrà tre mesi per esaminarla e decidere quali provvedimenti adottare.
L’auspicio dei promotori è che si arrivi a una legislazione Ue che imponga ai governi di garantire l’acqua potabile a tutti i cittadini e che escluda la gestione delle risorse idriche da qualsiasi forma di liberalizzazione.