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Accolto il ricorso della Provincia autonoma che aveva fissato il contributo nello 0,25 per mille dei ricavi

Spetta alla Provincia autonoma di Trento la competenza sul servizio idrico, come riconosciuto dalla Consulta con la sentenza 137/2014. L'Arera non può dunque imporre ai gestori un contributo di funzionamento secondo gli ordinari criteri. 
 
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2166, accogliendo il ricorso della Provincia autonoma ed annullando il punto 9 della determinazione dell'Autorità 47/2014 - che aveva fissato il contributo nello 0,25 per mille dei ricavi 2013 - laddove vi si affermava che “il versamento è dovuto anche dai soggetti esercenti i servizi idrici nelle regioni Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige”.
 
Saranno invece la Provincia e l’authority “a stabilire la minor quota di contributo che spetta all'Autorità in rapporto alla minor quota residua di sue competenze (che le parti dovranno comunque fra loro accertare, quale residuo presupposto contributivo) nei confronti dei gestori operanti nel territorio della PAT”.