Federutility: è necessario il rilancio del servizio idrico con investimenti e regole
I punti chiave della federazione dei servizi pubblici sono investimenti per interventi di realizzazione di reti fognarie e acquedotti, certezza delle regole sulla gestione del servizio, attuazione delle norme
Necessario e non più rinviabile il rilancio del servizio idrico integrato: investimenti per interventi di realizzazione di reti fognarie e acquedotti, certezza delle regole sulla gestione del servizio, attuazione delle norme. Questi i punti chiave identificati da Federutility (che rappresentanza oltre 400 aziende di servizi pubblici locali dell'energia elettrica, gas, acqua) in una memoria depositata nel corso dell'audizione in commissione Ambiente al Senato nell'ambito dell'esame del ddl Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014, su cui ha espresso alcune osservazioni.
In particolare, Federutility si sofferma dapprima sulla questione delle acque reflue urbane dove siamo sotto scacco dell'Europa, con una condanna per il mancato adempimento alle direttive in materia. Per questo Federutility mette in guardia: “Un eventuale, ulteriore procrastinarsi dell'adeguamento agli obblighi imposti rischia di comportare una penalità di mora che può giungere sino a 715.000 euro per ogni giorno di ritardo.
Inoltre, solitamente c'è anche la comminazione di una ulteriore sanzione forfettaria, oltre alla sospensione dei finanziamenti europei”. Poi, il problema degli investimenti che, citando l'Authority per l'energia, Federutility definisce come “cruciale per l'evoluzione del settore e il superamento delle procedure di infrazione”. La stima dell'Authority afferma che siano state realizzate ''meno del 56% delle opere necessarie e che gli interventi più urgenti per superare carenze croniche e mettersi in regola con gli adempimenti europei richiedano circa 5 miliardi di euro all'anno, una somma significativa se paragonata agli attuali 1,5''.
“Conditio sine qua non per il necessario rilancio degli investimenti - continua Federutility - è un'accelerazione del processo di consolidamento industriale del settore: ridisegnare l'assetto dell'offerta, con lo sviluppo di grandi operatori capaci di competere con i principali player europei e di porsi in maniera credibile sul mercato finanziario”. Lo sviluppo del settore idrico “rappresenta un’opportunità di rilancio dell'intera economia nazionale, capace di generare benefici sia diretti che di sistema: si stima che ogni miliardo di investimento svilupperebbe un aumento dell'occupazione di 15.000-20.000 posti di lavoro, senza considerare l'enorme gettito fiscale che ne deriverebbe”.