Firmato l’atto di fusione. Nasce il gestore unico dell’acqua per la provincia di Milano
Cap Holding, Ianomi, Tasm e Tam siglano l’accordo. Il fatturato stimato per il 2012 del nuovo gruppo è di 232 milioni di euro. Ottocento i dipendenti aggregati per quella che si configura tra le prime monoutility in Italia nel settore idrico
È della scorsa settimana la firma tra i presidenti Alessandro Ramazzotti (Cap Holding), Achille Taverniti (Tasm), Roberto Colombo (Ianomi) e Giuseppe Viola (Tam) in calce all’atto di fusione per incorporazione che, dal primo giugno, darà vita al nuovo gruppo Cap. L’azienda si configura come il gestore unico integrato del servizio idrico in provincia di Milano, per garantire i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione secondo il modello in house providing.
Il fatturato stimato per il 2012 in base all’aggregazione delle cinque aziende (quattro di gestione e quella di erogazione Amiacque) è di 232 milioni di euro. La capitalizzazione è di 567 milioni, pari al doppio di Acquedotto Pugliese e al cinquanta per cento in più rispetto a Smat Torino, solo per restare nell’ambito delle public utility dell’acqua di maggior rilevanza. In base al piano triennale 2013-2015, il nuovo gruppo Cap sarà in grado di investire oltre 250 milioni di euro per mettere a norma e potenziare reti e impianti nelle province di Milano e di Monza e Brianza.
Capitale interamente pubblico – “Con la fusione per incorporazione di Ianomi, Tam e Tasm in Cap Holding, si completa un percorso fortemente voluto dalla provincia di Milano e dai comuni del nostro territorio – spiega Alessandro Ramazzotti, presidente di Cap Holding. – Un percorso che nasce dalla storia di quattro aziende pubbliche che nei decenni hanno rappresentato il punto di riferimento per lo sviluppo del sistema idrico milanese, e che oggi, valorizzando le rispettive esperienze e competenze, si uniscono per dare vita a un nuovo grande gruppo industriale, che sarà in grado di rispondere al fabbisogno di investimenti e di confrontarsi con i più importanti player italiani”.
La nuova realtà, a capitale interamente pubblico, partecipata e controllata dai comuni del territorio, si configura tra le prime monoutility in Italia nel settore idrico, per dimensioni, competenze e capacità d’investimento. Il nuovo gruppo conterà circa ottocento dipendenti e gestirà l’intero ciclo idrico, composto dai servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, in tutti i 133 comuni della provincia di Milano.
L’azienda conta inoltre diversi soci nelle province di Monza e Brianza, Lodi e Pavia, dove proseguono i rapporti con Brianzacque, Sal e Pavia Acque.