Gruppo Cap inaugura il primo cantiere green a Magnago
Il cantiere prevede una serie di accorgimenti, modalità di lavoro e impiego di materiali che consentono la riduzione delle emissioni
Sono iniziati a luglio, e proseguiranno fino alla fine di ottobre a Magnago, i lavori per il primo cantiere sostenibile di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, affidati all’azienda SIA srl, all’interno dell’accordo quadro 2018/2021. Si tratta di un progetto da oltre 200mila euro per la posa di circa 250 metri di nuove tubazioni.
La realizzazione della nuova rete fognaria riguarda via Ada Negri, via Novara e via F.lli Bandiera, essendo questa porzione di territorio a oggi non servita dalla pubblica fognatura. La scelta di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, e di SIA srl è quella puntare sulla sostenibilità: il cantiere, per un costo previsto di 222.560 €, prevede infatti una serie di accorgimenti, modalità di lavoro e impiego di materiali che consentano la riduzione delle emissioni e il totale rispetto del territorio, anche in chiave di economia circolare.
Il cantiere di Magnago è un passo concreto in questa direzione, grazie a soluzioni tecniche che coniugano le migliori tecnologie disponibili sul mercato con l’obiettivo della sostenibilità ambientale. Nel dettaglio, per realizzare la nuova rete fognaria: saranno utilizzate tubature in materiale plastico riciclato (PEAD e PVC-U); I materiali di rinterro degli scavi saranno costituiti da sabbietta, ghiaietto e frantumato interamente riciclati, preferibilmente provenienti dallo scavo stesso se le analisi della composizione del terreno scavato daranno esito positivo per il riutilizzo (UNI EN 13242/13285).
“Resilienza, è questa la parola giusta per comprendere il nostro approccio verso il territorio di Magnago e di tutti i comuni della Città metropolitana - commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. - L’abbiamo messo nero su bianco nel nostro primo piano di sostenibilità che guarda al 2033 e che mira a fare dell’economia circolare il nostro modello di riferimento per minimizzare l’impatto ambientale e lo spreco di una risorsa essenziale come l’acqua, creando valore dalle materie di scarto”.