Hera approva il piano industriale al 2020. Investimenti per 2,5 miliardi
Il piano punta a una crescita equilibrata, in grado di mantenere inalterato il rating creditizio. Per le nuove acquisizioni si punta su monoutility e territorio
Il gruppo Hera ha approvato il nuovo piano industriale al 2020 che prevede un’ulteriore crescita, con un margine operativo lordo a 1.080 milioni di euro, in netto incremento rispetto agli 884 milioni del 2015 e agli oltre 905 milioni dal preconsuntivo 2016 esaminato dal Cda.
Il piano, che punta a una crescita equilibrata e bilanciata del portafoglio di attività del gruppo, mantenendo un basso profilo di rischio, sarà supportato da investimenti industriali e finanziari per 2,5 miliardi di euro. Nel periodo, Hera prevede uno sviluppo fondato su un bilanciato mix tra crescita organica e per linee esterne. Il rapporto fra la posizione finanziaria netta e il mol è atteso in miglioramento a 2,8 x nel 2020, l'utile per azione è visto in crescita del 5% circa medio annuo e il dividendo dovrebbe crescere a partire dal 2017 fino a 10 centesimi per azione al 2020 (+11%).
Nell'arco del nuovo piano industriale al 2020 il gruppo Hera prevede poi, oltre al miglioramento della gestione finanziaria con un costo medio del debito atteso in riduzione dal 3,7% al 3,5% e una durata media di otto anni, benefici legati alla gestione fiscale, che si avvantaggerà dalla recente legge di stabilità e relativo taglio dell’Ires. Uno degli obiettivi del Piano, spiegano da Bologna, è anche il mantenimento dei rating creditizi assegnati a Hera da Standard&Poor’s e Moody’s, già oggi tra i migliori del settore e dello stesso paese Italia.
Si riconferma, spiega Hera in una nota, una forte attenzione alla creazione di valore per gli azionisti, con un progressivo miglioramento in arco Piano dei ritorni finanziari sul capitale investito (Roi) e sull’equity (Roe), un utile per azione in crescita di circa il 5% medio annuo e una politica dei dividendi trasparente e in crescita rispetto al trend storico. Dal 2017, infatti, il dividendo per azione è previsto in aumento a 9,5 centesimi e, a partire dal 2019, a 10 centesimi (+11%). Il gruppo punterà a ricavare efficienze e sinergie, come effettuato in passato, che consentiranno la crescita organica del gruppo, mentre per quanto riguarda lo sviluppo per linee esterne, il Piano prevede un contributo medio annuo delle M&A in linea con il passato.
"In un bacino potenziale identificato con una logica prevalentemente di contiguità territoriale per operazioni di fusione con aziende multiutility, il gruppo Hera potrà fare leva sul proprio ruolo di soggetto aggregatore all’interno dei territori di riferimento, forte delle molteplici operazioni di acquisizione e integrazione che ne hanno caratterizzato i primi quindici anni di vita”. Anche nei settori liberalizzati il Gruppo intende continuare a cogliere, già dall’inizio di questo 2017, le opportunità di acquisizione di aziende monobusiness, come già fatto nel 2016 nei settori ambiente ed energia.
Obiettivo 2,4 milioni clienti Energy - Secondo le linee del nuovo Piano industriale, la filiera energia del gruppo incrementerà la propria marginalità dai 205 milioni del 2015 ai 226 milioni del 2020, quale esito della strategia commerciale in un contesto energetico previsto in leggera ripresa nei prossimi anni e del crescente interesse da parte della clientela domestica, industriale e pubblica ai servizi energetici e alle offerte di efficienza energetica. Hera può contare già oggi su un patrimonio di quasi 2,2 milioni di clienti energy e le azioni che saranno messe in campo nei prossimi anni, secondo le stime del Piano, incrementeranno tale numero a circa 2,4 milioni, per un obiettivo di crescita in linea con il ritmo già tenuto in passato (circa 50.000 unità/anno). A questi si aggiungeranno poi i contratti legati alle opportunità di crescita per linee esterne. Nel biennio 2017-2018 i risultati saranno sostenuti anche dalle recenti aggiudicazioni delle gare sui clienti in salvaguardia per l’energia elettrica e del default gas, con un importante contributo economico e a livello di flusso di cassa. Al 2020 la filiera ambiente contribuirà per il 27% alla marginalità generata dal Gruppo, con un mol previsto in crescita dai 230 milioni di euro del 2015 ai 289 milioni del 2020. In ottica industriale, la crescita maggiore è attesa dall’area reti: il mol riconducibile ai servizi di distribuzione elettrica e gas, del ciclo idrico e del teleriscaldamento passerà dai 428 milioni di euro del 2015 ai 533 milioni del 2020.