Hera sotto inchiesta: ci sono scorie tossiche sotto la sede di Bologna?
Il fascicolo è stato aperto in seguito a due denunce di prima dell'estate. Risulta indagato il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano
La presunta presenza di scorie tossiche nel terreno sottostante la sede di Hera a Bologna è al centro di un'inchiesta della Procura. Lo chiarisce Hera in una nota, dopo che anche la trasmissione Rai Report si è occupata della questione nella trasmissione di domenica. Il fascicolo è stato aperto in seguito a due denunce di prima dell'estate. La prima denuncia fu proprio di Hera, nel febbraio scorso. L’utility aveva presentato la denuncia, integrandola nel marzo 2014 con ulteriori e gravi elementi di reato a carico di Cogefer, poiché “è stata gravemente danneggiata da calunnie espresse da Cogefer nel corso di un procedimento civile avviato dalla stessa Hera per il grave e conclamato inadempimento contrattuale di quest'ultima”. Cogefer era in trattativa per l'acquisto di un'area e si ritiene invece danneggiata dalla presenza del materiale pericoloso. La contro-denuncia di Hera Spa respinge invece tutte le accuse, ritenendo a propria volta l'immagine della società danneggiata da ipotesi calunniose. “Inoltre, contrariamente a quanto riportato nel servizio di Report - rileva ancora la multiutility - in base al contratto sottoscritto con Cogefer, Hera sin dall’inizio si era fatta carico di tutti gli oneri relativi all’attività di bonifica”. Ad oggi risultano indagati dalla Procura di Bologna sia l'ad di Cogefer, Corrado Sallustro, sia il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano.