L’immondizia di Roma finirà all’estero
È la previsione del ministro dell’Ambiente, “se la regione non autorizzerà i progetti per trattare i rifiuti presentati circa un anno fa da Ama, Acea e Colari”. Realacci (Pd): export paradossale e dannoso
“È inaccettabile che non siano ancora stati autorizzati dalla regione Lazio i progetti presentati circa un anno fa da Ama, Acea e Colari per trattare i rifiuti, recuperare materia prima e valorizzare gli scarti sotto forma di energia, completando la filiera. Così l’immondizia finirà per forza all’estero: questa però non è la soluzione del problema”. Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, si è espresso sull’emergenza rifiuti a Roma in audizione alla Camera.
Ma cosa farà il governo per evitare l’emergenza? “Allargheremo il nostro campo di intervento – ha detto Clini – : stiamo decidendo cosa fare e se bisogna prendere qualche iniziativa straordinaria”. La scelta di aprire una gara per portare i rifiuti all’estero è solo l’extrema ratio per evitare di continuare a conferire rifiuti dentro la discarica di Malagrotta o a quella di Monti dell’Ortaccio. ‘‘In ogni caso – afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno – va sottolineato che questo trasferimento all’estero potrà riguardare nel 2013 al massimo il 20% e nel 2014 il 15% del totale complessivo dei rifiuti prodotti a Roma. Bisogna poi ricordare che la legge del Lazio obbliga, a differenza di altre regioni, a bruciare soltanto rifiuti trattati come cdr (combustibile derivato dai rifiuti, ndr) e, quindi, la possibilità di utilizzare Colleferro e altri impianti è legata alla creazione di nuovi impianti di Tmb (cioè per il trattamento meccanico-biologico a freddo dei rifiuti indifferenziati, ndr)”.
A fine 2012, annuncia Alemanno, Roma avrà raddoppiato, nel giro di cinque anni, la percentuale di rifiuti raccolti con la differenziata, portandola dal 17% del 2008 al 30%. “Quindi – conclude il sindaco – il trasporto di rifiuti all’estero è solo un’opzione residuale da predisporre per evitare l’emergenza”.
L’ipotesi non piace al Pd. “È ridicolo e vergognoso che Roma pensi di esportare i rifiuti urbani. Smaltire l’immondizia della capitale all’estero, come affermato dal ministro Clini alla Camera, oltre che paradossale sarebbe un messaggio molto negativo dell’Italia all’Europa”, commenta Ermete Realacci, responsabile green economy del Partito Democratico. “Oltretutto – aggiunge l’ex presidente di Legambiente – il mancato recupero dei materiali rappresenta una perdita seria per un paese povero di materie prime ma seconda manifattura d’Europa, anche dal punto di vista energetico. Il recupero di energia da rifiuti urbani consente di risparmiare migliaia di tonnellate di petrolio l’anno, 15mila nella sola Europa, e in molti campi, dalla carta all’alluminio, siamo una delle realtà più avanzate del continente”.