Le imprese d’igiene ambientale investono un miliardo di euro all’anno
“Ma per mantenere il ritmo serve subito un piano nazionale dei rifiuti”, avverte Federambiente. L’obiettivo più urgente è il superamento delle discariche
Oltre un miliardo di euro annui in investimenti nonostante la crisi: è questo il ritmo sostenuto dalle imprese italiane d’igiene ambientale nel corso degli ultimi anni, nonostante la stretta creditizia e l’incertezza normativa “che rendono difficili sia la pianificazione degli investimenti sia il reperimento delle risorse finanziarie”. È questo uno dei dati che hanno accompagnato la riflessione che si è sviluppata a Roma nel corso della 57esima assemblea generale di Federambiente, alla quale è intervenuto il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.
Una riflessione a più voci, quella della scorsa settimana, che ha messo in evidenza quanto il sistema di gestione dei servizi d’igiene ambientale abbia bisogno di un piano nazionale dei rifiuti che accompagni, in un quadro di certezze normative, anche in materia di lavoro, e delle fonti di finanziamento (a partire dal superamento della Tares), la costruzione e l’irrobustimento di un sistema industriale maturo dei rifiuti.
Conferenza nazionale – Con queste condizioni – è emerso dalla discussione – il sistema delle imprese d’igiene ambientale è pronto a confermare i livelli d’investimento degli anni passati (1,170 miliardi di euro nel 2010, +8,9% rispetto al 2009) e sarebbe così messo in grado di offrire su tutto il territorio nazionale quei servizi efficienti, di livello europeo, sostenibili dal punto di vista economico e ambientale che i cittadini e gli enti locali giustamente richiedono.
Richieste alle quali il ministro ha risposto positivamente, in particolare condividendo la proposta di una conferenza nazionale del settore in vista della messa a punto del piano-rifiuti: “Un’occasione – ha precisato il responsabile dell’Ambiente – per affrontare i temi del superamento delle emergenze, della programmazione di lungo periodo e delle politiche per lo sviluppo industriale del settore”. Il ministro si è detto d’accordo anche con la necessità di una “profonda modifica” della Tares, auspicando che il tema venga sganciato dal dibattito su Imu e Iva.
Premiare le raccolte virtuose – “Confidiamo che governo e parlamento condividano un percorso che assecondi lo sviluppo di un sistema virtuoso di gestione dei rifiuti italiani – ha affermato il presidente di Federambiente, Daniele Fortini. – Ci basterebbe una chiara e semplice normativa di settore, una tariffa commisurata all’effettiva virtuosità delle raccolte e del recupero a risorsa dei rifiuti, regole applicabili, i cui effetti siano misurabili senza imbrogli. L’obiettivo più urgente del sistema paese dev’essere il superamento delle discariche. È alla nostra portata, dobbiamo mirarlo bene e usare strumenti efficaci per raggiungerlo”.