Nel messinese inchiesta su depuratore “fantasma”, sei avvisi di garanzia
Le indagini hanno permesso di scoprire che l'impianto di depurazione di San Giorgio di Gioiosa, sebbene realizzato vent'anni fa, non è mai entrato in funzione
La Polizia di Capo D'Orlando e di Patti e la Capitaneria di Porto, su disposizione del GIP del Tribunale di Patti Ugo Domenico Molina e su richiesta del sostituto procuratore Rosanna Casabona della Procura della Repubblica di Patti, hanno provveduto alla notifica di sei avvisi di garanzia ad amministratori ed ex amministratori, dirigenti comunali e a due imprese coinvolte nella gestione dei depuratori nel comune di Gioiosa Marea (Me), oltre a porre sotto sequestro preventivo i due impianti di depurazione dei reflui urbani di Zappardino e San Giorgio di Gioiosa Marea. Le indagini hanno permesso di scoprire che l'impianto di depurazione di San Giorgio di Gioiosa, sebbene realizzato vent'anni fa, non è mai entrato in funzione. Il provvedimento cautelare è scattato a seguito delle risultanze investigative dei Commissariati di Capo d'Orlando e Patti e della Capitaneria, che già nel 2013 avevano portato al sequestro di oltre 40 metri cubi di fanghi da depurazione lasciati in deposito incontrollato presso l'impianto di depurazione.
Tredici i capi d'imputazione contestati: vanno dall'imbrattamento di acque marine all'omissione in atti d'ufficio per la procedura di autorizzazione allo scarico, fino allo scarico di reflui con parametri batteriologici superiori fino a 1100 volte superiori ai limiti previsti.