Multiutility Toscana, al via l’iter di costituzione: approvato dai cda l’atto di fusione
1,5 miliardi di euro di maggiori investimenti, incremento occupazionale, efficientamento dei servizi e riduzione delle tariffe sono tra gli obiettivi della futura Public Company. Ora si passa ai consigli comunali e alle assemblee dei soci
Con l’atto di fusione approvato dai consigli di amministrazione di Acqua Toscana SpA, Consiag SpA , Publiservizi SpA e Alia Servizi Ambientali SpA si avvia formalmente il percorso per la costituzione della Multiutility Toscana, la nuova holding dei servizi pubblici locali, partecipata da sessantasei comuni della Toscana Centrale, tra i territori dell’Empolese Valdelsa e le province di Firenze, Prato e Pistoia. Il progetto è stato presentato in Regione Toscana, illustrato da Alberto Irace, l’Amministratore Delegato di Alia incaricato dai soci alla costruzione del progetto Multiutility
Struttura e aumenti di capitale
La struttura post fusione, con quote destinate ai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,2%), Pistoia (5,4%), Empoli (3,4%) e altri comuni toscani (35,9%), sarà ora sottoposta all’approvazione - entro settembre 2022 - da parte dei Consigli Comunali e dell’Assemblea della società. Il percorso di aggregazione è stato disegnato come una piattaforma aperta, in grado di coinvolgere sin da subito tutte le utilities toscane che ad oggi sono osservatori privilegiati di questo processo. A seguito della approvazione in Assemblea saranno pertanto previsti due successivi aumenti di capitale: il primo, approssimativamente entro l’ultimo trimestre del 2022, rivolto ai conferimenti delle quote da parte delle altre utilities interessate. Il secondo, entro il 2023, attraverso la quotazione e la creazione di una Public Company con almeno il 51% del capitale sociale detenuto dai soci pubblici e il 49% finanziato dal mercato azionario, al fine di attrarre risorse utili ai necessari piani di investimento senza incidere sulle tariffe.
Colmare il ritardo
Si punta, quindi, a consolidare un settore industriale strategico, colmando un forte ritardo rispetto ai processi di fusione già da tempo realizzati dalle regioni del nord e del centro Italia, mantenendo su questo territorio tutte le leve strategiche e decisionali sui processi industriali e le relative ricadute di natura economica e sociale. Il primo nucleo di aggregazione costituisce un player integrato nei settori ambiente, energia e ciclo idrico, in grado di garantire già oggi circa 700M€ di ricavi (dati 2021) con un Ebidta di 171M€, investimenti per 171 M€ ed un patrimonio netto di 467M€, e con significative partecipazioni: Estra (39.6%), Acque (19,3%) e Toscana Energia (31%). L’apertura a partecipazioni delle altre aziende del territorio toscano offre opportunità di crescita e consolidamento fino ad un obiettivo di oltre 3 miliardi di fatturato, potenzialmente oltre 4 miliardi considerando l’espansione nelle regioni limitrofe. La creazione della multiutility e la successiva quotazione genera un impatto positivo sulle società, gli azionisti, cittadini/utenti e territori, grazie ad efficienze e sinergie industriali, miglioramento dei servizi, contenimento e riduzione dei costi delle bollette, raddoppio dei dividendi per i comuni soci e della capacità d’investimento fino ad 1,5 miliardi, con il conseguente incremento di occupazione diretta ed indiretta e sviluppo delle filiere locali.