È nata A2a Ambiente. Dal primo luglio operativa la più grande azienda italiana nel settore ambientale
Avrà un mol complessivo di oltre 250 milioni e seicento dipendenti (quattromila con le controllate). A2a: Brescia e Milano prolungano l’accordo parasociale e puntano su efficienza e nuova governance
Dal primo di luglio è partita ufficialmente A2a Ambiente. Il presidente del consiglio di gestione dell’utility lombarda, Graziano Tarantini, ha confermato quanto previsto dal piano industriale per la “newco” nella quale confluiscono le attività ambientali del gruppo.
A2a Ambiente è la più grande azienda italiana nel settore ambientale per volume d’affari generato e si occuperà di progettazione e realizzazione di impianti, raccolta, trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti con recupero di energia elettrica e calore. A operazione definitivamente conclusa avrà un margine operativo lordo complessivo di oltre 250 milioni e seicento dipendenti, che diventano oltre quattromila includendo quelli delle società controllate. La nuova società avrà anche il controllo di Partenope Ambiente, che gestisce il termovalorizzatore di Acerra e lo Stir di Caivano (Napoli).
La fase conclusa, riferisce l’agenzia Ansa, ha visto il trasferimento, mediante un’operazione di scissione, degli impianti di trattamento e smaltimento da Amsa e Aprica alla società Ecodeco, che ha successivamente cambiato ragione sociale in A2a Ambiente. Una seconda fase di semplificazione della struttura societaria del gruppo si concluderà entro il 2013. Il cda è tutto composto da manager interni.
Razionalizzazione – “A2a Ambiente costituisce un ulteriore importante passo verso la razionalizzazione della società – afferma Graziano Tarantini, presidente del cdg di A2a. – L’operazione avviata porta alla valorizzazione del patrimonio industriale e tecnologico del gruppo e a una focalizzazione delle società per aree di attività: come previsto dal piano industriale, è il primo passo per un fondamentale sviluppo del gruppo nel settore ambientale in Italia e all’estero”.
A2a, niente disdetta dell’accordo parasociale – Nel frattempo i sindaci dei comuni di Brescia e di Milano confermano, come già annunciato in occasione dell’assemblea di A2a dello scorso 13 giugno, il fermo intendimento di collaborare con l’obiettivo dello snellimento della governance della società e delle sue controllate e del conseguimento di maggiore sobrietà ed efficienza operativa. Lo si legge in una nota congiunta.
Con riferimento all’accordo parasociale in essere tra le due amministrazioni, Emilio Del Bono e Giuliano Pisapia, “concordemente fanno sapere di non voler procedere alla disdetta dell’accordo stesso, in scadenza al 31 dicembre 2013, e per il quale è previsto il tacito rinnovo per un triennio in caso di mancata disdetta”.
Nei giorni scorsi il consiglio comunale di Milano aveva anche richiesto “una verifica approfondita dei compensi del management, ispirata a criteri di trasparenza e in coerenza con i parametri di mercato”.