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Niente rischio siccità per quest’estate, ma il tema delle infrastrutture idriche rimane

where Roma when Gio, 19/07/2018 who roberto

Lo ha ricordato Erasmo D'Angelis, segretario dell'Autorità di bacino dell'Appennino centrale

Dopo la tremenda siccità dell’anno scorso, quest’anno le emergenze si sonosiccita-italia.jpg decisamente ridotte. Lo ha detto Erasmo D'Angelis, segretario dell'Autorità di bacino dell'Appennino centrale, l'organismo pubblico che coordina la gestione del sistema idrico.

“Gli acquiferi - ha detto - si sono riempiti, perché fortunatamente abbiamo avuto tante piogge. Abbiamo una dotazione idrica che ci permette di affrontare questa estate con maggiore tranquillità". "Il punto debole è che tante emergenze idriche sono crisi di infrastrutture, anche perché l'Italia centrale ha infrastrutture vetuste. Oltre la metà hanno più di 50 anni, alcune hanno superato gli 80. L'Italia centrale perde in media il 47% dell'acqua immessa, contro una media nazionale intorno al 41%, che è già la più alta d'Europa. è un tema urgente da affrontare, un lavoro molto costoso e a lunga scadenza".

L'Autorità di bacino dell'Appennino centrale ha programmato interventi per 650 milioni di euro, in fase di progettazione e da realizzare nel giro di diversi anni. L'intervento maggiore (300 milioni di euro) riguarda in Lazio il raddoppio dell'acquedotto del Peschiera, che rifornisce la Capitale. Poi ci sono la modernizzazione dell'acquedotto Marcio, sempre in Lazio (150 milioni); in Abruzzo le condotte del Gran Sasso (53), di Cerchio-Aielli-Celano (19 milioni) e dell'area Marsicana (7); nelle Marche la diga delle Grazie (5) e il rifacimento delle condutture di Ascoli Piceno; in Umbria l'adduzione Trasimeno-diga di Chiasco (15). "Nelle aree colpite dal terremoto ci sono zone, come l'Ascolano, dove le tubazioni sono letteralmente frantumate -, ha spiega D'Angelis - .Siamo in emergenza, ce ne stiamo occupando con il Commissario per la ricostruzione".
 
Per quanto riguarda Roma, dall'agosto 2017, in piena emergenza siccità, fino ad oggi, l'Acea ha ridotto le perdite nelle condutture dell'acquedotto di Roma di 2.300 litri al secondo, attraverso una attività di ricerca e riparazione delle falle. Si tratta dell'equivalente di 80 piscine olimpioniche al giorno. Questo lavoro di manutenzione ha portato sotto il 38% la percentuale dell'acqua persa rispetto a quella immessa nei 5.400 km di condotte della città. I dati sono stati resi noti dall'Acea oggi a Roma, nel corso di una riunione dell'Osservatorio idrografico dell'Italia Centrale.

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