Plastica in mare da depuratore, otto rinviati a giudizio
Secondo l'associazione ambientalista Clean Sea Life, si tratta del primo processo in Italia per inquinamento da plastica in mare
Il gup di Salerno Vincenzo Pellegrino ha rinviato a giudizio per disastro ambientale e inquinamento doloso in concorso tutti e otto gli indagati per lo sversamento in mare di 130 milioni di filtri di plastica dal depuratore di Capaccio Paestum (Salerno), nel febbraio del 2018. Secondo l'associazione ambientalista Clean Sea Life, si tratta del primo processo in Italia per inquinamento da plastica in mare.
I dischetti erano finiti sulle spiagge di tutto il Tirreno, dalla Sicilia alla Costa Azzurra, in Sardegna e in Corsica, ma in particolare sul litorale pontino, tra Gaeta, Formia e Scauri. Era stato necessario un grosso sforzo dei Comuni e del volontariato per rimuoverli. Gli imputati sono alcuni ingegneri del Comuni di Paestum e l’ex amministratore unico ed ex direttore tecnico dell'azienda speciale "Paistom"; il direttore dei lavori dell'impianto e diversi tecnici. Sono state accolte le richieste di costituzione di parte civile delle associazioni nazionali Legambiente, Wwf e Codacons, del Comune di Formia (Latina) e del Comune di Latina.