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Il dipartimento economico sarebbe orientato a interpretare la norma della legge di stabilità relativa ai rifiuti assimilati in senso opposto rispetto a quanto approvato da Camera e Senato

“Il dipartimento delle finanze del ministero dell'Economia sembra orientato a interpretare la norma della legge di stabilità relativa ai rifiuti assimilati in senso opposto rispetto a quanto approvato da Camera e Senato. Il Parlamento ha lasciato ai comuni la facoltà di disporre, con un regolamento, l'individuazione dei criteri per la riduzione della parte variabile della tariffa per i rifiuti assimilati avviati al recupero”. Lo si legge in una nota di Federambiente, che rileva come “qualsiasi altra interpretazione risulta in contrasto con quanto previsto dalla legge di stabilità”.
Federambiente chiede quindi al ministero dell'Economia, “d'intervenire con urgenza per evitare la diffusione di fantasiose interpretazioni che smentiscano in maniera evidente il lavoro del Parlamento”.
La federazione invita altresì il ministero dell'Ambiente, ad attivarsi presso i colleghi dell'economia per ridurre il rischio che tali interpretazioni possano portare a una non coerente, né ambientalmente né economicamente corretta, gestione del ciclo dei rifiuti urbani”.
Sarebbe poi “decisamente auspicabile - conclude Federambiente - che il dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia, così ansioso di fornire la sua interpretazione di norme peraltro già chiare, trovasse una buona volta il tempo per intervenire in modo definitivo, dopo anni di sollecitazioni da parte anche di Federambiente, sull'ormai antica ma tuttora irrisolta questione della gestione dell'iva sulla tariffa rifiuti”.