Scarico di un depuratore in una riserva naturale nel brindisino, Aqp presenta un’alternativa
Acquedotto Pugliese presenterà il progetto del nuovo depuratore entro 20 giorni e realizzerà l'opera a proprio carico e in tre mesi con procedura d'urgenza
È stata trovata una possibile soluzione per superare il problema dello scarico all'interno della riserva naturale protetta di Torre Guaceto delle acque sanificate del depuratore consortile di Carovigno (Brindisi).
“L'intervento - spiega la Regione Puglia - verrebbe realizzato attraverso trincee drenanti disperdenti sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo, di adeguate dimensioni, in cui far conferire gli attuali apporti dei reflui depurati, pari a 50 litri al secondo”. La dispersione, in sostanza, avverrebbe in fosse scavate in terreni agricoli lungo il tracciato del depuratore, a monte della riserva naturale. La proposta è stata illustrata con una relazione geologica-idrogeologica da Acquedotto Pugliese che gestisce l'impianto entrato in funzione il 22 settembre scorso e che serve tre comuni brindisini. Secondo quanto concordato, Aqp presenterà il progetto entro 20 giorni e, dopo le autorizzazioni prescritte, realizzerà l'opera a proprio carico e in tre mesi con procedura d'urgenza. Parallelamente, Aqp proseguirà nella realizzazione della già prevista condotta sottomarina concordata con il consorzio di Gestione di Torre Guaceto, che porterà lo scarico in alto mare, a diversi chilometri di distanza dalla foce di Canale Reale, in località punta Apani. Aqp, ha anche precisato che, in anticipo sui tempi previsti, le acque trattate dal depuratore e provvisoriamente sversate in Canale Reale, “hanno raggiunto i limiti previsti dalle tabelle” a norma di legge. “La torbidità delle acque notata nei giorni successivi all'entrata in esercizio del depuratore - sottolinea Aqp - è normale e conseguente ai processi di avviamento dell'impianto”.