Sversamento di fanghi in mare, rinviati a giudizio l'amministratore di Amap e gli ex vertici
Il gup ha fissato ad aprile la prima udienza del processo nato dopo l'inchiesta dei carabinieri secondo cui la gestione irregolare dei depuratori avrebbe provocato l'inquinamento del golfo di Castellammare
Rinviati a giudizio l'attuale amministratore unico di Amap e gli ex vertici della partecipata dopo l'inchiesta sulla gestione irregolare dei depuratori di Palermo e provincia e lo sversamento in mare di fanghi. Così ha deciso il gup Andrea Innocenti che ha fissato per aprile prossimo la prima udienza del processo per il quale i Comuni di Palermo, Capaci, Trappeto, Partinico e Balestrate, nonché le associazioni Adusbef, Legambiente Sicilia e Codacons, si sono costituiti parte civile. Il giudice per l’udienza preliminare dunque ha accolto le richieste avanzate dai sostituti procuratori Andrea Fusco e Bruno Brucoli nei confronti di un ex presidente Amap ed ex assessore, e dell'attuale amministratore unico della municipalizzata. Con loro vanno a processo anche tre dirigenti che a vario titolo si sono occupati della gestione degli impianti idrici.
Cos’è successo
L'inchiesta era stata avviata tempo fa e i carabinieri avevano notificato un'ordinanza di commissariamento all'ex municipalizzata, portando l'allora assessore a lasciare la delega ai Servizi idrici. I militari fecero delle verifiche sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue sia ad Acqua dei Corsari che a Balestrate, Carini e Trappeto. Secondo l'accusa la gestione irregolare degli impianti avrebbe provocato l'inquinamento dell'area protetta del golfo di Castellammare.