Trento e l’emergenza rifiuti, il Comune chiede un inceneritore e più differenziata
L'amministrazione comunale chiede alla Provincia di mettere di nuovo mano al piano per la gestione dei rifiuti
Diminuzione dei conferimenti a favore di un'economia circolare e realizzazione di un impianto di trattamento specifico, cioè un inceneritore, alimentato da fonti energetiche alternative: altrimenti la discarica di Ischia Podetti di Trento, nel giro di due anni, non basterà. È la richiesta che l'amministrazione comunale di Trento gira alla Provincia, chiamata a mettere mano per la quinta volta in tre anni al piano per la gestione dei rifiuti. Intanto il comune tampona, votando all'unanimità l'ampliamento da 262mila tonnellate del sito di stoccaggio, smaltimento e compattamento degli scarti provenienti da aziende e cittadini.
Conferimenti in aumento
"L'emergenza deriva dalla necessità di potenziare la raccolta differenziata - spiega l'assessore comunale all'ambiente, Ezio Facchin - . In alcune zone, come nell'alto Garda, arriva all'86 per cento, mentre in Vallagarina e Val di Sole - dove non c'è il porta a porta - il dato scende al 62 per cento. L'andamento dei conferimenti non ha rispettato le previsioni, anzi è aumentato considerevolmente negli ultimi anni. Con la delibera, informiamo la Provincia della nostra volontà di essere più presenti e partecipi nell'elaborazione di future soluzioni, dato che l'ampliamento attuale della discarica rappresenta una soluzione temporanea. La mancata partenza della tecnologia per il combustibile solido secondario e la revisione al ribasso degli accordi per il conferimento dei rifiuti al termovalorizzatore di Bolzano rappresentano ulteriori problemi di cui bisogna discutere".