Valotti (A2a): pronti a valutare sviluppo e alleanze con Linea Group
"Studiamo un modello di aggregazione innovativo - dice il presidente di A2a - che concili creazione di valore di carattere industriale e adeguata rappresentatività dei territori"
I vertici di A2A aprono a una possibile alleanza con Linea Group, multiutility che opera nella bassa Lombardia, e in generale a una campagna di aggregazioni nella Regione.
“Di recente, a Brescia c'è stata una riunione informale con alcuni sindaci dei Comuni soci di Linea Group (Pavia, Lodi, Crema) - ha dichiarato il presidente di A2A, Giovanni Valotti, durante la conference call a commento della trimestrale - : ci si è confrontati su possibili sviluppi delle aziende e ne è emersa l'apertura a valutare, da parte di entrambi, percorsi di sviluppo. Più in generale, ha aggiunto il manager, “abbiamo in mente un disegno che favorisca aggregazioni su basi territoriali, ovvero un modello innovativo che concilia creazione di valore di carattere industriale e adeguata rappresentatività dei territori”. Ma quanto potrebbero essere larghe, dal punto di vista geografico, le eventuali alleanze? “Stiamo ragionando su uno spettro molto ampio, ma comunque su scala regionale come da indirizzo dei soci - ha risposto Valotti -. In base a questo presupposto guardiamo ad Acsm-Agam, Linea Group e al mondo. A oggi non c'è un tavolo operativo, ma siamo aperti a dialogare con tutti”.
Pronti a uscire dal Montenegro - A2A ha in corso un dialogo con il Governo del Montenegro per rinnovare la partnership nell'utility Epcg (in cui detiene poco più del 40%), ma in caso di insuccesso del negoziato non esclude di uscire dall'investimento. “Stiamo valutando il rinnovo dell'accordo per eventuali, altri cinque anni. Ma abbiamo posto tre condizioni: che sia assicurata la redditività su capitale investito; che si possa avere autonomia sulla gestione dell'azienda; e che ci sia certezza sul quadro regolatorio”. Di conseguenza, “sono stati attivati tavoli tecnici per redigere una bozza di accordo - ha concluso Valotti - . Ritorneremo in Montenegro per cercare di chiudere entro fine anno ma, se non avremo una risposta soddisfacente, c'è la possibilità di cedere la nostra quota al Governo”.