L’Abruzzo vuole un coordinamento contro le trivellazioni in mare
Il presidente della Regione, D'Alfonso, propone un’intesa anche per lo Ionio
"Concordiamo una strategia unitaria, consapevole, adulta, matura, regione per regione, territorio per territorio" per fare fronte contro la ricerca di giacimenti nazionali in Adriatico. Questo l'appello rivolto dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, ai partner della strategia europea per la regione adriatico-ionica (Eusair) riuniti a Bruxelles in occasione di un evento nell'ambito degli Open Days. Otto i Paesi interessati dalla strategia Ue, non solo Stati membri dell'Ue (Italia, Croazia, Grecia e Slovenia) ma anche Paesi che nell'Unione aspirano ad entrare: Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia.
"Non possiamo rendere il nostro mare bersaglio di attacchi che rovinano e determinano la caduta verticale della potenzialità turistica", ha spiegato D'Alfonso. “Dobbiamo allineare procedure, norme, strategie, per difendere questa enorme potenzialità turistica che deriva dal nostro mare".
In Italia ci sono da decenni più di 100 piattaforme petrolifere, in gran parte davanti alle coste emiliane e romagnole. Inoltre, la Croazia sta avviando le ricerche di giacimenti lungo la costa dalmata e si stanno attivando il Montenegro e la Grecia.
"Ho già preso contatti con la contea di Dubrovnik, ma anche con la contea spalatino-dalmata e poi con la Croazia, per determinare una posizione congiunta - ha annunciato il governatore dell'Abruzzo - insieme col Molise, le Marche, la Puglia".