L’altra transizione. In Portogallo una miniera maxi di litio, Setúbal diventerà il polo europeo
Le superbatterie del futuro hanno bisogno di minerali: la petrolifera Galp diversifica ed estrarrà il metallo per le auto elettriche e gli accumuli imposti dalle rinnovabili intermittenti
Gli accumulatori giganti lungo le reti di alta tensione per fare fronte all’intermittenza delle fonti rinnovabili d’energia e la conversione verso l’auto elettrica chiedono quantità enormi di litio, la materia prima più importante delle batterie, e la trasformazione del Portogallo come centro europeo per l'estrazione e la produzione di litio si fa sempre più concreta.
La joint venture tra la società petrolifera portoghese Galp, che in questo modo diversifica nella transizione verde, e la svedese Northvolt, fornitrice di batterie al litio soprattutto delle tedesche Bmw e Volkswagen, ha scelto la città portuaria di Setúbal per l'istallazione per uno dei più grandi e ambiziosi impianti per la produzione di litio in Europa. Secondo quanto annunciato in precedenza dalle due società, il progetto prevede un investimento di 700 milioni di euro per produrre tra le 28mila e le 35mila tonnellate di idrossido di litio all'anno, volumi sufficienti per alimentare 700mila veicoli elettrici.
In un comunicato riportato dal quotidiano Publico, le società Galp e Northvolt spiegano che Setúbal è stata selezionata per la convenienza delle infrastrutture già presenti nel secolare parco industriale Sapec Bay, dove sorgerà l'impianto. Secondo il comunicato, la struttura sarà una delle "maggiori e più sostenibili d'Europa".
A Setúbal, una città che ha sofferto della crisi industriale, dovrebbe creare 200 posti di lavoro. Tuttavia, come già noto, la corsa al litio non rappresenta solo un'opportunità di lavoro e una strada per la transizione energetica. In Portogallo sono in corso proteste e cause legali per l'impatto che le miniere potrebbero avere sull'ambiente e le economie locali nelle zone rurali coinvolte.