Analisi Istat. Aumentano le denunce (e le assoluzioni) per reati contro l’ambiente
Il record nel 2013 con 13mila fascicoli d’accusa, in calo negli anni successivi. Finisce archiviata quasi la metà delle imputazioni. Rifiuti e acque i settori più seguiti dalle procure
Dal 2006 al 2014 si è passati da 1000 a quasi 13mila procedimenti ambientali, di cui quasi la metà si è risolta con un nulla di fatto, con poi una discesa nel 2015 e nel 2016. Il dato emerge dal rapporto dell'Istat “I reati contro ambiente e paesaggio: i dati delle procure. Anni 2006-2012” e la fonte dei dati utilizzata è rappresentata dai procedimenti penali avviati. Non vi sono dati sull’esito dei processi arrivati in aula, se conclusi con condanne oppure con assoluzioni.
Più fascicoli finiti in nulla di fatto - Sono aumentati di anno in anno i procedimenti aperti e poi archiviati perché non era stato commesso reato: nel caso delle accuse di violazione del Testo unico ambientale, sono arrivati all’apertura di un’azione penale (ignoto poi l’esito del processo) appena il 68,1% dei procedimenti aperti nel 2014, il 66% nel 2015 e addirittura il 54,6% dei procedimenti penali avviati nel 2016 (il 45,4% sono stati chiusi e archiviati).
Indagini più lente - La durata delle indagini nelle Procure è molto variabile sul territorio. Tuttavia c’è un preoccupante aumento generalizzato dei tempi dei procedimenti: nel 2015 la durata media delle indagini è stata di 457 giorni, in aumento di quasi il 30% rispetto al 2010.
I numeri delle imputazioni - Nel corso degli ultimi anni, sottolinea l'Istat, "l'aumento delle norme a tutela dell'ambiente e la maggiore attenzione ai temi ambientali hanno trovato corrispondenza in un maggior numero dei procedimenti presso le Procure. Questi sono passati dai 4.774 del 2007 (il Testo unico dell'ambiente è stato varato nel 2006) ai 12.953 del 2014. Nel 2016 sono scesi a 10.320".
Più procedimenti al Sud - Tali dati mostrano un maggior numero di imputazioni nel Sud e nelle Isole (47,7% dei procedimenti penali avviati nel 2016), nel Nord sono pari al 30%.
Accuse per rifiuti - Nel 2016, la maggior parte delle denunce riguarda la gestione dei rifiuti (8.792 procedimenti) e delle acque reflue (1.636). Sono invece 170 le imputazioni per il trasporto non autorizzato di rifiuti e 164 quelli per il traffico organizzato dei rifiuti.
Incenerimento dei rifiuti - Aumentano i procedimenti per incenerimento dei rifiuti. Queste violazioni sono più numerose al Sud, in particolare in Campania, Sicilia e Calabria, ma incrementi si sono avuti anche nel Lazio e al Nord, in Piemonte e Lombardia.
Meno abusi edilizi - In diminuzione è invece il numero complessivo delle violazioni edilizie: meno 55,9% tra il 2006 e il 2016. Il numero dei procedimenti per questo tipo di violazioni è più alto in Campania, nel Lazio, in Sicilia, in Puglia, in Calabria.
Incendi nei boschi - Ancora in numero elevato, poi, i reati relativi agli incendi boschivi a carico di ignoti (3.579 nel 2015), mentre risultano stabili nel tempo i procedimenti contro autori noti (500 nel 2015).
Le zone più colpite dagli incendi boschivi nel corso degli ultimi anni si trovano nei dintorni di Roma, nel Sud pontino e in aree della Liguria e della Puglia.