Animalìe. Surprais, scoperta nel golfo di Napoli un’ostrica gigante
I ricercatori, studiando una fossa sottomarina alla ricerca di inquinanti e rifiuti, si sono imbattuti in specie rare
Una conchiglia gigante, lunga una ventina di centimetri, della famiglia delle ostriche appartenente a una specie che si riteneva scomparsa dai mari italiani, vive nel golfo di Napoli, dove esiste una insospettata oasi di biodiversità.
Lo hanno scoperto i ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, del Cnr, dell'Enea e dell'Università politecnica delle Marche, impegnati in queste ore nel completamento della campagna oceanografica a bordo della nave Minerva1 per il programma nazionale di ricerca marina Ritmare.
All'interno del canyon Dohrn nel golfo di Napoli, mentre erano alla ricerca di spazzatura e di fonti di inquinamento nel Tirreno e nello Ionio, i ricercatori hanno scoperto zone di biodiversità mai osservate in precedenza a grandi profondità.
Tra gli organismi fotografati e filmati - alcuni dei quali ora mantenuti in acquari per ulteriori studi – c’erano molluschi giganti che si ritenevano non più esistenti nei nostri mari e numerose specie di coralli bianchi profondi.
In particolare sono stati osservati un'ostrica Neopiknodonte e un mollusco bivalve della specie Acesta, entrambi di una ventina di centimenti. "Questo è un ottimo segno che testimonia la ricchezza e la salute degli ecosistemi profondi del golfo di Napoli", afferma Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica partenopea. I ricercatori impegnati nelle ricerche sbarcheranno domani a Messina, mentre la stazione Dohrn - ricorda il direttore Vincenzo Saggiomo - "si sta già preparando per la prossima campagna oceanografica negli abissi del Golfo di Napoli".