L’aria che respiriamo. L’Europa stringe nuove regole contro l’inquinamento
I contaminanti non sono ancora completamente allineati ai recenti valori guida Oms, ma rappresentano un importante passo di avvicinamento per raggiungere un elevato livello di protezione della salute umana, con il primo obiettivo da raggiungere il 1° gennaio 2030 e da completare nel 2050. Gli Stati membri devono garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un risarcimento quando la loro salute ha subito un danno per una violazione delle norme
Il Consiglio europeo ha adottato formalmente una direttiva che stabilisce standard di qualità dell'aria aggiornati in tutta l'Ue. Le nuove norme contribuiranno all'obiettivo dell'Ue di conseguire l'inquinamento zero entro il 2050 e aiuteranno a scongiurare i decessi prematuri dovuti all'inquinamento atmosferico. I cittadini dell'Ue potranno chiedere un risarcimento per i danni alla loro salute dovuti al mancato rispetto delle norme dell'Ue in materia di qualità dell'aria.
Nel mese di ottobre è stato approvato dal Parlamento europeo, dopo un lungo processo di revisione durato 2 anni, il testo finale della nuova direttiva sulla qualità dell’aria che andrà a sostituire la precedente direttiva 2008/50/CE. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue, gli Stati membri avranno 2 anni di tempo per il suo recepimento ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2030.
I livelli di concentrazione contenuti nell’allegato I “Standard di qualità dell’aria” della direttiva appena approvata non sono ancora completamente allineati ai recenti valori guida Oms, ma rappresentano un importante passo di avvicinamento per raggiungere un elevato livello di protezione della salute umana, con il primo obiettivo da raggiungere il 1° gennaio 2030 e da completare nel 2050.
I nuovi limiti
La direttiva riveduta dà priorità alla salute dei cittadini dell'Ue: stabilisce nuovi standard di qualità dell'aria per gli inquinanti, da raggiungere entro il 2030, che sono maggiormente allineati agli orientamenti dell'Oms sulla qualità dell'aria. Tali inquinanti comprendono, tra l'altro, il materiale particolato PM10 e PM2,5, il biossido di azoto e il biossido di zolfo. Gli Stati membri possono chiedere che il termine del 2030 sia prorogato se sono soddisfatte condizioni specifiche.
La qualità dell'aria è valutata utilizzando metodi e criteri comuni in tutta l'Ue e la direttiva riveduta apporta miglioramenti al monitoraggio e alla modellizzazione della qualità dell'aria.
La direttiva riveduta garantirà inoltre un'azione tempestiva, con tabelle di marcia per la qualità dell'aria che devono essere elaborate prima del 2030 qualora vi sia il rischio che i nuovi standard non vengano raggiunti entro tale data.
Gli standard di qualità dell'aria saranno riesaminati periodicamente in linea con le ultime evidenze scientifiche per valutare se continuino a essere adeguati.
Accesso alla giustizia
La nuova direttiva garantisce un accesso giusto ed equo alla giustizia per le persone che risentono o che è probabile che risentano dell'attuazione della direttiva. Gli Stati membri devono garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un risarcimento quando la loro salute ha subito un danno a causa di una violazione delle norme in materia di qualità dell'aria stabilite nella direttiva.
Le prossime tappe
Il testo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Ue ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati membri avranno due anni di tempo dall'entrata in vigore per recepire la direttiva nel diritto interno.
La Commissione europea riesaminerà gli standard di qualità dell'aria entro il 2030 e successivamente ogni cinque anni, in linea con le ultime evidenze scientifiche.
L’analisi del ministero italiano della Salute https://www.epicentro.iss.it/ambient...
La direttiva https://data.consilium.europa.eu/doc...