Arpa Emilia Romagna, il mare Adriatico è in buona salute
Lo rileva l’attività di monitoraggio di Daphne II, la struttura oceanografica di Arpa Emilia Romagna che ogni stagione svolge questo studio attraverso una motonave attrezzata per compiere controlli sull’ecosistema marino
Il mare Adriatico è in buona salute, nonostante alcune criticità che nei mesi estivi hanno interessato l’area settentrionale delle acque prossime alla costa. È quanto ha rilevato l’attività di monitoraggio di Daphne II, la struttura oceanografica di Arpa Emilia Romagna che ogni stagione svolge questo studio attraverso una motonave attrezzata per compiere controlli sull’ecosistema marino. Per la prima volta quest’anno è stato anche effettuato il monitoraggio dei rifiuti sia lungo il litorale, sia nelle acque, dove è stato realizzato un campionamento delle microplastiche.
I dati sono stati illustrati la scorsa settimana dalla responsabile di Daphne, Carla Rita Ferrari.
Presente anche l’assessore regionale alla difesa del suolo e della costa Paola Gazzolo. Nel 2013 non sono stati registrati casi di inquinamento e si è rilevata la presenza in quantità significativa di granchi, tra cui quello reale, delfini e cavallucci marini, generalmente rari nell’alto Adriatico e in prossimità della costa. Aumentato anche il numero delle tartarughe (Caretta caretta), che per le condizioni tipiche di questo mare trovano abbondante nutrimento in acque poco profonde. Nei mesi estivi e prevalentemente nell’area settentrionale si sono manifestati fenomeni di eutrofizzazione, ovvero l’accrescimento di organismi vegetali dovuto ad un apporto straordinario di sostanze nutritive. Una situazione che non si verificava da anni, determinata dalla grande quantità di acqua dolce giunta in Adriatico dai fiumi padani dopo le abbondanti piogge autunnali e primaverili. Questi fenomeni contribuiscono ad incrementare l’area produttiva per pesca e molluschicoltura; tuttavia, in alcune aree favoriscono la crescita di alghe, innocue ma sgradevoli per i bagnanti, la moria degli organismi animali che vivono sui fondali e il loro spiaggiamento.
L’incremento del numero di tartarughe è confermato anche dallo spiaggiamento di circa 200 esemplari che tra ottobre e novembre ha interessato la costa del Friuli Venezia-Giulia, dell’Emilia Romagna e delle Marche, la cui causa principale sarebbe legata all’attività di pesca esercitata con reti a strascico, con la cattura non voluta e accidentale di alcuni esemplari, unita all’azione dei venti di bora e alla deriva delle correnti verso la costa occidentale.