Biodiversità a rischio. Allarme Legambiente, api vittime dei pesticidi
Sotto accusa i prodotti nicotinoidi
“A fare le spese del largo ricorso alla chimica di sintesi per usi agricoli è anche la biodiversità”. Lo sottolinea Legambiente nel suo dossier Stop pesticidi, rapporto sui residui chimici nei prodotti alimentari.
In particolare, l'associazione ambientalista ricorda la “moria di api senza precedenti, che negli anni scorsi ha portato a puntare l'indice contro i neonicotinoidi, gli antiparassitari usati per la concia delle sementi di mais, di cui in Italia ad oggi è sospeso l'utilizzo”.
Una ulteriore conferma in questo senso è arrivata nell'agosto scorso dall'Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare. “I pesticidi neonicotinoidi applicati sotto forma di spray fogliari rappresentano un rischio per le api”, afferma l'Authority nelle sue conclusioni sui rischi da clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam per tutti gli usi che non siano la concia delle sementi e il trattamento in forma granulare.
L'agenzia europea che ha sede a Parma spiega che tali “conclusioni sono in linea con quelle raggiunte due anni fa, quando furono valutati i rischi per le api derivanti dalle tre sostanze quando vengono utilizzate per la concia delle sementi o in forma di granuli. La Commissione europea ha chiesto valutazioni relative a tutti gli altri usi dopo aver imposto limitazioni più severe sull'uso di neonicotinoidi nel 2013”.
L'attuale bando Ue non copre però tutti gli impieghi né tutte le colture. Ad esempio, sono permessi l'uso in serra e l'applicazione spray nei frutteti dopo la fioritura. Inoltre, alcuni Paesi europei hanno concesso delle deroghe al bando.
Le api - ricorda Conapi, consorzio nazionale apicoltori - rivestono un ruolo fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e per l'economia mondiale, dal momento che sono responsabili dell'impollinazione di almeno 70 delle 100 principali colture agricole. Senza api non esisterebbe la maggior parte di frutta, ortaggi, foraggi per animali, piante officinali e colture per utilizzi industriali, come il cotone o la soia. È stato calcolato che la progressiva scomparsa delle api provoca, solo al comparto dell'apicoltura mondiale, danni per un miliardo di euro all'anno, di cui 40 milioni di euro solo in Italia.