Bruxelles vuole proteggere i lavoratori dalle sostanze cancerogene
Aggiornamento della direttiva: nel mirino cadmio, berillio, arsenico, formaldeide. Il 52% delle morti legate a un'attività professionale è provocato dal cancro
La Commissione europea compie un altro passo avanti per promuovere la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro nell'Unione europea, proponendo la terza tornata di modifiche alla direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (2004/37/CE).
Le modifiche proposte sono volte a limitare l'esposizione a cinque sostanze cancerogene, in aggiunta alle 21 sostanze che già figurano nella normativa o in proposte. Tale azione si iscrive nell'attività della Commissione per migliorare continuamente la protezione dei lavoratori dalle sostanze chimiche nocive al fine di prevenire ulteriori casi di malattie oncologiche e di altre patologie di origine professionale.
Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "Oggi la Commissione ha compiuto un altro importante passo avanti nella lotta alle malattie oncologiche e alle altre patologie di origine professionale sul luogo di lavoro. Proponiamo di istituire limiti all'esposizione dei lavoratori ad altre cinque sostanze chimiche cancerogene. In tal modo miglioreremo la protezione di oltre 1 milione di lavoratori in Europa e contribuiremo a rendere i luoghi di lavoro più sani e più sicuri, nel rispetto di uno dei principi fondamentali del pilastro europeo dei diritti sociali."
In concreto, la Commissione propone di limitare l'esposizione dei lavoratori a cinque sostanze chimiche cancerogene mediante l'introduzione di nuovi valori limite nella direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni. Detti valori limite fissano la concentrazione massima nell'aria di una sostanza chimica cancerogena sul luogo di lavoro. La proposta si basa su dati scientifici e fa seguito ad ampie discussioni con i portatori di interessi, in particolare rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e degli Stati membri.
Nella terza tornata di revisione della direttiva sono state selezionate le seguenti cinque sostanze cancerogene, di grande rilevanza per la protezione dei lavoratori: il cadmio e i suoi composti inorganici; il berillio e i suoi composti inorganici; l'acido arsenico e i suoi sali come pure i composti inorganici di arsenico; la formaldeide; il 4,4'-metilene-bis(2-cloroanilina) (MOCA).
Le prime tre sostanze sono frequentemente utilizzate in settori quali la produzione e la raffinazione del cadmio, la produzione di batterie al nichel-cadmio, la galvanoplastica meccanica, la fusione dello zinco e del rame, le fonderie, la produzione del vetro, le attività di laboratorio, l'elettronica, la chimica, le costruzioni, la sanità, l'industria della plastica e il riciclaggio.
L'imposizione di misure efficaci per impedire l'esposizione elevata alle cinque sostanze e ai gruppi di sostanze indicati avrà ripercussioni positive molto più significative della sola prevenzione oncologica. Secondo stime, la proposta migliorerebbe le condizioni di lavoro di più di 1 milione di lavoratori nell'UE e potrebbe prevenire più di 22.000 casi di malattie professionali, non solo per quanto riguarda i tumori: con tali valori limite si ridurrà anche l'incidenza di altre importanti patologie dovute a sostanze cancerogene e mutagene. Per esempio, oltre al tumore polmonare l'esposizione al berillio causa anche la berilliosi, una malattia cronica incurabile.
I valori limite a livello europeo servono anche a promuovere la coerenza, in quanto contribuiscono a creare pari condizioni di concorrenza per tutte le imprese e un obiettivo chiaro e comune per datori di lavoro, lavoratori e autorità preposte ai controlli. La proposta va quindi nella direzione di un sistema più efficiente di protezione della salute dei lavoratori e di un mercato unico più equo.
L'impegno della Commissione mira a rafforzare il diritto dei lavoratori a un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza sul lavoro. Il pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione al vertice sociale per l'occupazione equa e la crescita di Göteborg del novembre 2017, sancisce il diritto dei lavoratori a un ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato al fine di operare la convergenza verso le migliori condizioni di lavoro e di vita nell'UE. La protezione della salute dei lavoratori mediante la riduzione costante dell'esposizione a sostanze cancerogene e mutagene sul lavoro costituisce uno degli interventi concreti della Commissione Juncker per realizzare tale priorità.
I dati indicano che il cancro costituisce la maggiore causa di mortalità professionale: ogni anno il 52% delle morti legate a un'attività professionale è provocato dal cancro, rispetto al 24% dovuto a malattie del sistema circolatorio e al 2% dovuto a lesioni. L'esposizione a determinati agenti chimici sul luogo di lavoro può causare il cancro. Per quanto i tumori costituiscano una categoria complessa e alcuni fattori eziologici siano difficili da individuare, è evidente che le patologie oncologiche causate dall'esposizione a sostanze chimiche sul luogo di lavoro possono essere prevenute riducendo o eliminando l'esposizione.