Che caldo che fa. Il bello-stabile fa riscaldare il catino adriatico
A Cesenatico l’Arpae rileva 30,3 gradi, a Goro 30,6 gradi. E 30 gradi raggiunti anche sulla sponda dalmata
La percezione dei bagnanti nell’alto Adriatico è di un mare caldo come un brodo, e non a caso in alcune località si è ripresentato l’antico fenomeno della mucillagine, quello che nel ‘700 veniva definito “l’unto di mare”. La boa di rilevazione che l’Arpae (Arpa Emilia Romagna) ha ormeggiato al largo di Cesenatico ha raggiunto i 30,3 gradi ma il record dell’Adriatico è stato registrato a Goro con 30,6 gradi. Secondo Simona Simoncelli, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Bologna, il catino poco profondo dell’alto Adriatico ha spesso picchi di alte e basse temperature: “Nel nord Adriatico, da Riccione in su, una profondità massima del mare intorno ai 50 metri. E specie vicino a riva, con 20-30 metri d’acqua, l’impatto delle temperature esterne è molto rapido”.
Il bello stabile
Il fenomeno è dovuto soprattutto al bello-stabile di queste settimane, con il mare senza vento sottoposto all’irraggiamento continuo. Il Dhmz (servizio idro-meteo croato) ha registrato a Dubrovnik la temperatura del mare Adriatico più elevata da quando le rilevano: 29,7 °C. Ciò che influenza il riscaldamento dell’Adriatico è soprattutto il soleggiamento estivo, poiché più ore di sole significa più calore assorbito dall’acqua. Perciò più sono lunghi i periodi di calma anticiclonica e maggiore è la probabilità di avere temperature del mare sopra alla media.
Bonaccia di vento
L’altra variabile sulla temperatura dell’Adriatico è il vento. Il vento, infatti, è il principale responsabile del rimescolamento. Una conferma del ruolo del vento viene dall’Egeo, dove giugno è stato da caldo record nell’aria ma il mare risulta con temperature normali, e questo è avvenuto perché la ventilazione settentrionale in Grecia è stata presente per tutto il mese, e ha favorito il rimescolamento costante della parte superficiale delle acque. Esattamente il contrario di quanto è accaduto sull’Adriatico, il quale per via della calma di vento ha continuato ad assorbire la radiazione.
Urgono temporali
L’anomalia non è la temperatura alta, ma la continuità della temperatura alta senza temporali, mareggiate o moti ondosi che mescolino le acque.
La mucillagine
Secondo gli esperti, la mucillagine (che è un fenomeno biologico legato a fioriture algali) dipende non dalla temperatura dell’acqua bensì dai nutrienti, fosforo in particolare, portati dai fiumi, e da quanto ristagna l’acqua così arricchita da nutrienti. Le piogge che nelle scorse settimane sono cadute al Nord hanno dilavato nel fiume Po i concimi, e favoriscono la crescita delle alghe e dei microrganismi.