Quelli contro l’olio di palma. Un biscottificio pugliese difende gli oranghi
Marketing con l’ambiente: un’azienda darà a una Ong l'1% dei ricavati dalla vendita dei biscotti. Vendite in crescita. Coinvolta la conduttrice tv Tessa Gelisio
Dopo la decisione di due anni fa di eliminare l'olio di palma da tutti i prodotti a favore dell’olio di granturco, un biscottificio di Altamura con stabilimento a Matera lancia, insieme all'associazione per la conservazione ambientale forPlanet, presieduta dalla scrittrice e conduttrice televisiva Tessa Gelisio, il progetto All'orango io ci tengo.
L'iniziativa, condotta in collaborazione con la Sumatran Orangutan Society (Sos), prevede che per un anno, dal 1° ottobre 2016 al 1° ottobre 2017, il biscottificio Di Leo (questa l’azienda) destinerà alla salvaguardia degli orango di Sumatra (Indonesia) l'1% del ricavato della vendita di una delle sue linee di biscotti.
Grazie al progetto, si reintrodurranno in natura 15 orangutanghi di Sumatra, si recupererà un ettaro (un’area pari a un quadrato di cento metri di lato) del loro habitat con la piantumazione di 1.000 alberi e si fornirà un supporto alle attività delle associazioni impegnate nella conservazione a lungo termine delle foreste pluviali primarie di Sumatra.
L'iniziativa solidale approda anche sul web: con l'acquisto dei biscotti per corrispondenza tramite il sito dell’azienda pugliese si contribuirà alla causa degli orangutan e si riceveranno t-shirt e cappellino del progetto in omaggio.
"Dopo aver eliminato l'olio di palma da tutte le nostre linee produttive abbiamo voluto dare un contributo per salvaguardare gli orango, le loro foreste e il loro futuro in quel paradiso terrestre che è l'isola di Sumatra - dice Pietro Di Leo, amministratore unico della Di Leo Pietro - : di certo la nostra iniziativa non sarà sufficiente per risolvere il problema, tuttavia ci riempie di gioia sapere che una quindicina di questi animali, spesso cuccioli vittime dalle deforestazioni in atto, saranno salvati, curati e rimessi in libertà in foreste sicure".
Ma il progetto di sostituire con granturco e altri grassi l’olio di palma paga in termini di vendite e fatturato dell’azienda? Nel primo semestre 2016, con un mercato che ha registrato rispetto allo stesso periodo del 2015 vendite a volume in calo in Area 4 (- 2,8%), Puglia (-5,3%) e Basilicata (- 7,3%), la Di Leo è cresciuta rispettivamente dell'1,5%, 3,1% e 3,5%, divenendo il secondo player in Puglia e Basilicata, alle spalle solo del Gruppo Barilla (dati Nielsen). La Di Leo ha registrato nell'ultimo quinquennio una notevole crescita del fatturato: dai 10,5 milioni del 2010 ai 14,9 del 2015.