Coronavirus e smog. In Cina si registra un drastico calo delle emissioni
Secondo uno studio del finlandese Centre for Research on Energy and Clean (CREA), la quarantena imposta in Cina in seguito al diffondersi del COVID19 ha considerevolmente ridotto le emissioni di gas serra
L’epidemia di Coronavirus (COVID-19) che ha colpito la Cina sembra aver avuto un aspetto positivo collaterale: un sensibile calo delle emissioni di gas serra, il primo in 3 anni. Secondo uno studio del Centre for Research on Energy and Clean (CREA), basato in Finlandia, la quarantena ha evitato l’emissione di 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica nelle ultime due settimane. Lo si legge in un articolo pubblicato il 21 febbraio dal South China Morning Post.
La quarantena imposta in diverse località, in particolare a Wuhan, luogo di origine dell’epidemia, e nella provincia circostante dello Hubei, ha bloccato molte attività produttive. Anche compagnie internazionali come Apple e Nike, le cui merci vengono prodotte soprattutto in Cina, sono in difficoltà per la chiusura degli stabilimenti.
Lo studio del CREA rileva che la produzione energetica cinese da carbone è al minimo da quattro anni e quella di acciaio è la più bassa da cinque anni a questa parte. Inoltre, la produzione energetica da petrolio e carbone ha avuto una netta diminuzione, portando con sé a un calo delle emissioni del 25%. La Cina, che emette un quarto dei gas serra al mondo, aveva già ridotto le emissioni dal 2014 al 2016, per poi cominciare a risalire: sia il CREA che altri gruppi di ricerca ambientale sostengono che la Cina sia stata la principale causa dell’aumento delle emissioni nel 2019.
Gli esperti avvertono che il calo delle emissioni è probabilmente temporaneo, dato che sia il governo cinese sia le compagnie sperano che la produzione torni ai livelli di fine 2019. Addirittura, le misure che il governo adotterà per stimolare la ripresa economica potrebbero annullare la riduzione avvenuta finora, come successe dopo la crisi del 2008-2009 e la contrazione del consumo domestico cinese nel 2015.